Abruzzo, l’export va in rosso: nel primo trimestre -2,3%
Giù abbigliamento e farmaceutico: L’Aquila scende a -12,5%. Bene il dato nazionale: +3,2%
PESCARA. Dopo il balzo in avanti dell’occupazione (+4,9% nel primo trimestre) arrivano i dati men felici dell’export che, secondo l’Istat, arretra in Abruzzo del 2,3% sullo stesso trimestre del 2014. Un andamento in controdentenza rispetto al Paese che cresce del 3,2%. A soffrire di più sono i settori minerali cave e miniere (-98%), abbigliamento (-9,5%), articoli in pelle (-23,6%), carta (-16,4%), prodotti petroliferi (-92,5%), plastica (-8,9%), apparecchi elettrici (-22,4%), farmaceutico e chimico (-9,8). Tengono invece i mezzi di trasporto (+1,2%) e gli autoveicoli (+2,1%). Profondo rosso per l’export extra Ue che vede una flessione del 15% (forse per un effetot particolarmente pesante per l’Abruzzo delle sanzioni alla Russia). Tra le province affonda L’Aquila (-12,5%) per va del calo di export del distretto farmaceutico, seguito da Teramo (-5%) che soffre soprattutto per l’abbigliamento.
A livello nazionale le esportazioni sono in aumento per tutte le aree del paese tranne il Centro (-1,9%). Il Nord Est registra un aumento del 2,9%, per il Sud e le Isole del 2,5% e per il Nord Ovest dello 0,1%. Rispetto allo stesso periodo 2014, in un contesto di aumento del 3,2% dell'export nazionale, le vendite del Nord Est crescono dello 7,3%, quelle del Sud del 3,6%, del Nord Ovest del 2,1% e del centro dell'1%. L'export delle isole cala del 12%. A livello regionale l'aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, Basilicata ed Emilia-Romagna e di altri mezzi di trasporto dal Friuli-Venezia Giulia spiega oltre la metà dell'incremento dell'export nazionale nel primo trimestre. Il Friuli (+31,8%), il Piemonte (+5,5%) e l'Emilia (+3,7%), sono del resto insieme al Veneto (+5,9%) le regioni che contribuiscono di più alla crescita dell'export nazionale.