Abruzzo, sette mesi di guadagni finiscono in tasse
I più vessati sono i sulmonesi che devono lavorare fino alla fine di agosto. All’Aquila e a Lanciano va un po’ meglio
PESCARA. Sette a cinque. In Abruzzo, per piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, nei migliori dei casi il vantaggio numerico dei mesi per i quali occorre lavorare per poter pagare tutte le tasse - tra quelle nazionali e le imposte e i tributi locali - sul numero dei mesi in cui si lavora non più gravati dal Fisco, è ancora notevole. Anzi, in alcuni casi si arriva quasi a otto a quattro. È quanto risulta da una ricerca della Cna, la confederazione nazionale dell'artigianato, intitolata “Comune che vai, Fisco che trovi”, presentata ieri a Pescara nella sede della confederazione.
Dai dati, relativi l 2015, illustrati dal responsabile del centro studi della Cna, Claudio Carpentieri, è emerso che tra i quattro capoluoghi abruzzesi, più i due maggiori Comuni di ciascun capoluogo, il cosiddetto tax free day - quel giorno, come viene definito, in cui si cessa di produrre reddito per finanziare opere e servizi pubblici, e contestualmente si comincia a «produrre reddito per sé e la propria famiglia» - varia dall'1 agosto, al 23 dello stesso mese (il 9 agosto a livello nazionale).
La variabile «Comune», dunque, inciderebbe più positivamente, dal lato di imprese e artigiani, a Spoltore, L'Aquila e Lanciano, con un tax free day che cade l'1 agosto, mentre è a Sulmona che bisogna lavorare di più, per estinguere tutti gli oneri verso lo Stato, visto che la data fatidica in cui si comincia ad essere liberi dagli obblighi di tasse e tributi è il 23 agosto. E se il total tax rate, il monte-tasse nei tre Comuni abruzzesi meno gravati dal Fisco, è del 58.8%, sul reddito totale, a Teramo, dove il giorno libero dalle tasse arriva il 3 agosto, è invece del 59%, mentre a Vasto ed Avezzano, che giungono al giorno senza più tasse il 5 agosto, la percentuale è del 59.5%.
A Chieti si “festeggia” il 9 agosto, come in Italia, e il contributo allo Stato delle imprese è del 60.6% sul totale del reddito prodotto, a Giulianova del 61.4%, a Pescara del 61.9% (dalla vigilia di Ferragosto si è liberi da tasse, tributi e imposte), a Montesilvano del 63.6% (tax free day il 20 agosto), e poi a Roseto, penultima, del 64.2%, con un tax free day che giunge il giorno prima di quello di Sulmona (che ha una total tax rate del 64.2%), il 22 agosto.
Ma, oltre ad una «radiografia» che ha evidenziato le diverse incidenze della tassazione comunale sul reddito delle imprese, ieri la Cna - nell'incontro al quale hanno partecipato anche il presidente Italo Lupo, il segretario Graziano Di Costanzo - ha presentato anche delle proposte. Tra queste, quelle di rendere l'Imu totalmente deducibile dal reddito d'impresa.
Vito de Luca
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