All’Abruzzo un regalo di 40 milioni
Il governo diminuisce il prelievo dei Fas e chiama Chiodi per le garanzie sul prestito
L’AQUILA. Arriva una boccata d’ossigeno per i disastrosi conti dell’Abruzzo. Sui Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) sarà effettuata una decurtazione inferiore rispetto alle altre regioni: circa 40milioni di euro che torneranno comodi per investimenti e ripianare il buco della Sanità.
Infatti la partita del prestito di 200 milioni dallo Stato per coprire buona parte della nuova voragine di 360 milioni nella sanità ed evitare un nuovo aumento di Irap ed Irpef è ancora aperta. Il presidente della giunta regionale e commissario della Sanità, Gianni Chiodi, è impegnato sia sul fronte nazionale che quello regionale, per seguire i vari passaggi e chiudere la questione entro la fine dell’anno. Due le fasi decisive: prima il via libera del governo al prestito e poi, il 31 dicembre, l’approvazione dei bilancio di previsione segnato dal profondo rosso dei conti, nel quale in sede di bozza licenziata dalla giunta, è stata inserita la soluzione del prestito obbligazionario di 200 milioni e dei 160 milioni di quota dei Fas (fondi per le aree sottoutilizzate) per ripianare il buco. Senza tutto ciò, il governo riprenderà l’ingente somma aumentando senza appello Irap ed Irpef.
In mezzo a tante asperità, ieri è arrivata la notizia sui Fas: su decisione della conferenza delle Regioni riunita a Roma arriveranno 40 milioni in più nei trasferimenti previsti perché il governo, come ha spiegato Chiodi, ha operato una riduzione minore rispetto alle altre regioni. Tornando al tour de force del commissario per la sanità, più difficile, per ora, sembra la trattativa nazionale: martedì il commissario sarà a Roma per un confronto con le istituzioni chiamate a verificare la credibilità del piano di restituzione dei 200 milioni che avverrà con rate annuali di 13 milioni di euro per i prossimi 30 anni. Senza garanzie non ci sarà l’anticipazione di cassa. Dei 13 milioni, 8 proverranno dall’aumento di due centesimi dell’accise sulla benzina e 5 dai tagli nel bilancio regionale.
Ma Chiodi dovrà anche convincere le cosiddette «regioni canaglia sulla sanità», Lazio, Campania, Calabria e Molise, a far entrare anche l’Abruzzo nella spartizione del miliardo di euro di prestito obbligazionario previsto nella Finanziaria. Il commissario non si pronuncia sull’esito, ma chiarisce: «Stiamo facendo ogni sforzo per evitare un nuovo aumento di Irap ed Irpef che sarebbe disastroso. Sono fiducioso sul fatto che saranno valutate positivamente le garanzie dell’Abruzzo per avere il prestito obbligazionario che, essendo dello Stato, ha condizioni più vantaggiose. Spero poi che il consiglio regionale licenzi il bilancio entro il 31 dicembre, altrimenti sarebbe automatico l’aumento delle tasse. Chi avrà provocato questo, se ne assumerà le responsabilità».
Proprio per trovare la compattezza ed evitare scontri e divisioni nella maggioranza, all’Aquila è in programma un summit del centrodestra: nelle commissioni si esaminerà un bilancio ed una finanziaria di rigore con tagli netti alla spesa per il pesante debito strutturale che, sia pure ridotto è a circa 3 miliardi di euro, e per il deficit della sanità.
L’obiettivo di Chiodi e della giunta è che le bozze non vengano stravolte. Sulla buona notizia sui fondi Fas, il presidente sottolinea: «La decisione è il frutto di un intenso lavoro portato avanti ad ogni livello, nelle ultime settimane, da parte dei tecnici della presidenza che, nel corso di riunioni al ministero per lo Sviluppo economico, hanno sollevato e motivato il problema chiedendo di non gravare eccessivamente sull’Abruzzo per poter creare migliori e durature condizioni di sviluppo e di rilancio di un’economia già fortemente penalizzata».
Infatti la partita del prestito di 200 milioni dallo Stato per coprire buona parte della nuova voragine di 360 milioni nella sanità ed evitare un nuovo aumento di Irap ed Irpef è ancora aperta. Il presidente della giunta regionale e commissario della Sanità, Gianni Chiodi, è impegnato sia sul fronte nazionale che quello regionale, per seguire i vari passaggi e chiudere la questione entro la fine dell’anno. Due le fasi decisive: prima il via libera del governo al prestito e poi, il 31 dicembre, l’approvazione dei bilancio di previsione segnato dal profondo rosso dei conti, nel quale in sede di bozza licenziata dalla giunta, è stata inserita la soluzione del prestito obbligazionario di 200 milioni e dei 160 milioni di quota dei Fas (fondi per le aree sottoutilizzate) per ripianare il buco. Senza tutto ciò, il governo riprenderà l’ingente somma aumentando senza appello Irap ed Irpef.
In mezzo a tante asperità, ieri è arrivata la notizia sui Fas: su decisione della conferenza delle Regioni riunita a Roma arriveranno 40 milioni in più nei trasferimenti previsti perché il governo, come ha spiegato Chiodi, ha operato una riduzione minore rispetto alle altre regioni. Tornando al tour de force del commissario per la sanità, più difficile, per ora, sembra la trattativa nazionale: martedì il commissario sarà a Roma per un confronto con le istituzioni chiamate a verificare la credibilità del piano di restituzione dei 200 milioni che avverrà con rate annuali di 13 milioni di euro per i prossimi 30 anni. Senza garanzie non ci sarà l’anticipazione di cassa. Dei 13 milioni, 8 proverranno dall’aumento di due centesimi dell’accise sulla benzina e 5 dai tagli nel bilancio regionale.
Ma Chiodi dovrà anche convincere le cosiddette «regioni canaglia sulla sanità», Lazio, Campania, Calabria e Molise, a far entrare anche l’Abruzzo nella spartizione del miliardo di euro di prestito obbligazionario previsto nella Finanziaria. Il commissario non si pronuncia sull’esito, ma chiarisce: «Stiamo facendo ogni sforzo per evitare un nuovo aumento di Irap ed Irpef che sarebbe disastroso. Sono fiducioso sul fatto che saranno valutate positivamente le garanzie dell’Abruzzo per avere il prestito obbligazionario che, essendo dello Stato, ha condizioni più vantaggiose. Spero poi che il consiglio regionale licenzi il bilancio entro il 31 dicembre, altrimenti sarebbe automatico l’aumento delle tasse. Chi avrà provocato questo, se ne assumerà le responsabilità».
Proprio per trovare la compattezza ed evitare scontri e divisioni nella maggioranza, all’Aquila è in programma un summit del centrodestra: nelle commissioni si esaminerà un bilancio ed una finanziaria di rigore con tagli netti alla spesa per il pesante debito strutturale che, sia pure ridotto è a circa 3 miliardi di euro, e per il deficit della sanità.
L’obiettivo di Chiodi e della giunta è che le bozze non vengano stravolte. Sulla buona notizia sui fondi Fas, il presidente sottolinea: «La decisione è il frutto di un intenso lavoro portato avanti ad ogni livello, nelle ultime settimane, da parte dei tecnici della presidenza che, nel corso di riunioni al ministero per lo Sviluppo economico, hanno sollevato e motivato il problema chiedendo di non gravare eccessivamente sull’Abruzzo per poter creare migliori e durature condizioni di sviluppo e di rilancio di un’economia già fortemente penalizzata».
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