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Amadori alla Regione: puntiamo sull’Abruzzo
Il gruppo industriale chiede un tavolo per valutare un contratto di sviluppo che sostenga un programma di investimenti lungo tutta la filiera avicola
PESCARA. Il gruppo Amadori, l’azienda specializzata nel settore avicolo, 7.200 lavoratori in Italia, con sede centrale a Cesena, punta sull’Abruzzo e in particolare sullo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo come polo strategico per crescere nel centro-sud Italia. In quest’ottica il gruppo ha messo in campo nei prossimi dieci anni importanti investimenti in ambito industriale, zootecnico e mangimistico. Lo si evince da una lettera che il vicepresidente del gruppo Flavio Amadori ha scritto al governatore della regione Luciano D’Alfonso e all’assessore all’Agricoltura Dino Pepe, nella quale il gruppo industriale chiede alla Regione un tavolo di lavoro per individuare adeguate forme di incentivazione attraverso un contratto di sviluppo che sostenga tutta la filiera avicola o un intervento plurifondo, cioè con incentivi europei dei programmi Fesr-Psr.
Nella prima fase del piano Amadori prevede per gli anni 2015-2017 l’investimento nello stabilimento teramano di 20 milioni di euro per la logistica e per il potenziamento della linea surgelato.
Successivamente, nel periodo 2018-20, il gruppo Amadori prevede un investimento di 15 milioni di euro per l’automazione dell’area spedizioni, lo sviluppo del progetto “Campese in Abruzzo” che, scrive Flavio Amadori a D’Alfonso «potrebbe portare alla nascita di decine di imprese zootecniche integrate con Amadori»; e l’investimento di 50 milioni per l’utilizzo del porto di Ortona come scalo per la movimentazione di mangimi. Si tratta di un impegno, scrive il vicepresidente Amadori, «estremamente sfidante che necessita di un supporto a 360° da parte della regione Abruzzo».
Uno sforzo, sottolinea l’imprenditore, che «potrebbe essere finalizzato non solo al mantenimento e alla qualificazione della attuale occupazione, ma anche a un potenziale incremento della stessa, nel caso fosse possibile usufruire di agevolazioni finanziarie finalizzate a sostenerne lo sviluppo».
L’imprenditore cita a titolo di esempio la possibilità di realizzare strutture produttive nell’area industriale dell’ex MTA/Arvin a Mosciano Sant’Angelo, già di proprietà del gruppo, o in strutture alternative, «pensando a produzioni che completino ulteriormente la filiera avicola abruzzese».
Il gruppo Amadori ha chiuso il 2014 con un fatturato di 1 miliardo e 284 milioni di euro, un risultato d’esercizio netto pari a 37,7 milioni di euro, un margine operativo lordo di 129 milioni di euro, che supera il 10% del fatturato, e una quota di mercato che si riconferma intorno al 30% sul totale delle carni avicole in Italia.
Si tratta di un risultato molto positivo per l’azienda nell’ambito di un calo generale dei consumi di carne in Italia nel 2014 (-3% a volume, fonte Nielsen) e un mercato avicolo sostanzialmente stabile (+1%, fonte Unaitalia).
Significativi gli investimenti realizzati nel 2014, pari a oltre 30 milioni di euro.
Il piano di sviluppo del gruppo prevede oltre 250 milioni di euro di investimenti nei prossimi 5 anni lungo tutta la filiera, dai mangimifici agli allevamenti, dagli stabilimenti alla logistica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA