Anno giudiziario, preoccupano le violenze di genere / VIDEO
Stalking, reati contro la libertà sessuale con vittime minorenni, maltrattamenti in famiglia. "E dietro agli incendi c'è la mano criminale dell'uomo, dell'imprudenza e della sciatteria"
L'AQUILA. Crescono le denunce per reati espressivi di violenza di genere: stalking soprattutto, ma anche reati contro la libertà sessuale, in taluni casi con vittime minorenni, maltrattamenti in famiglia, come anche episodi di violenza sui minori e bullismo. A segnalarlo, nel corso della sua relazione all'apertura dell'anno giudiziario, la presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera. Un dato statistico in crescita che, a suo dire, «va visto con favore perché indicativo non già di un incremento reale, ma di più frequente emersione del fenomeno». «L'attenzione deve, tuttavia, rimanere alta sul piano della risposta di legalità nei confronti di condotte espressive di mentalità che pensavamo sepolte da anni di cultura della parità», avverte Francabandera evidenziando che «i dirigenti degli uffici minorili denunciano il costante aumento delle segnalazioni di minorenni coinvolti in casi, anche molto gravi, di violenza domestica o di genere. Quest'anno il Tribunale per i Minori ha adottato ben 15 provvedimenti urgenti di allontanamento del genitore maltrattante, in genere il padre convivente».
Per Francabandera (nella foto di Raniero Pizzi) è poi «in costante aumento l'emergere negli adolescenti di "buona famiglia", specialmente di sesso femminile, di gravi problematiche psico-patologiche, quali disturbi alimentari, atti di autolesionismo spinti talvolta fino a tentativi di suicidio». «Sarebbero auspicabili al più presto certezze, in un senso o nell'altro», secondo la presidente della Corte d'Appello, «sull'accorpamento dei tribunali subprovinciali di Sulmona e Avezzano, prorogato al 2020».
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Toni duri quelli usati nel passaggio della sua relazione in merito alle indagini sugli incendi che nell'estate 2017 hanno devastato le montagne abruzzesi: «Se vittime umane non ci sono fortunatamente state nella stagione degli incendi, non possiamo non ricordare l'inferno vissuto dalle popolazioni del territorio di Sulmona, nell'agosto scorso, quando la forza potente del fuoco, facilitata sì dalle condizioni di particolare siccità e forse dalla trascuratezza del sottobosco, ma certo non estranea alla mano dell'uomo; quella criminale che vuole il disastro e quella dell'imprudenza, della sciatteria, forse ancora più pericolosa perché del tutto imprevedibile».
Dalla tragedia dell'hotel Rigopiano, con le contemporanee emergenze neve e terremoti, agli incendi dolosi che in estate hanno devastato il monte Morrone: «La magistratura è chiamata a svolgere la sua funzione per accertare eventuali responsabilità, di natura commissiva o omissiva che siano, tanto dei privati cittadini, quanto di chi sia investito di funzioni pubbliche nel campo della prevenzione, della gestione delle emergenze, della comunicazione del rischio».