Appello di Castiglione: restiamo uniti
La Regione risponde agli imprenditori: la manovra finanziaria frena i Fas
PESCARA. Prima l'impegno mattutino a Roma per trattare la data di un incontro, poi il pomeriggio di lavori a Rigopiano per Agoràbruzzo, il laboratorio politico del Pdl che vuole costruire il nuovo partito. Il governatore Gianni Chiodi non risponde all'ultimatum degli industriali che minacciano di uscire dal Patto per l'Abruzzo se non vi sarà presto una convocazione delle parti sociali a Roma. Preferisce affidare la risposta al vicepresidente Alfredo Castiglione ed elude così la polemica diretta con un partner privilegiato nella delicatissima vertenza regionale.
«Comprendo le preoccupazioni di Confindustria circa il momento che stiamo vivendo», afferma Castiglione, «preoccupazioni che sono presenti in coloro che governano la nostra regione e da tempo stanno lavorando sia sul fronte del risanamento, sia sul piano delle riforme, per contrastare gli effetti di una crisi che arriva da lontano e che mai, come in questo momento, richiede massima coesione d'intenti tra gli attori istituzionali che la compongono».
Castiglione prende le difese del governatore e mette tutti in guardia dal pericolo di una disgregazione delle forze in campo.
«Il Patto per lo Sviluppo», ricorda il vicepresidente, assessore alle attività produttive, «nasce proprio per applicare il metodo della condivisione come metodo di governo, perché si produca una vera alleanza tra sistema istituzionale, produttivo e sociale, finalizzata allo sblocco immediato delle risorse a sostegno delle progettualità presenti all'interno dei fondi Fas».
La causa dei ritardi, spiega il vicepresidente, viene attribuita all'incertezza che nasce dai tempi di approvazione della manovra finanziaria del governo.
«Oggi (ieri per chi legge ndr)», afferma Castiglione, «il presidente Chiodi è a Roma proprio per individuare date possibili per l'incontro con il governo, a conferma del fatto che vuole fortemente creare le condizioni perché ciò avvenga, e che avvenga nel più breve tempo possibile anche e soprattutto per accelerare lo sblocco dei fondi Fas».
Poi invoca una maggiore responsabilità da parte di tutti gli attori, a cominciare dalle istituzioni, «dove non è certamente una obsoleta lista della spesa a poter accelerare i processi di soluzione, ma la progettualità che viene dal bioritmo del monfo produttivo e della società. Compito della politica e delle istituzioni è intercettare le esigenze del territorio per trovare la condivisione di tutti. Un esempio dove gli imprenditori», prosegue Castiglione, «stanno lavorando in maniera integrata è il Campus Automotive in Val di Sangro. Io vorrei che gli industriali si facciano promotori sul territorio di progettualità come queste». E conclude con una raccomandazione: «L'amministrazione Chiodi è al fianco degli industriali, ecco perché mi auguro, e sono sicuro, che Confindustria non esca dal Patto per lo Sviluppo, perché lo priverebbe di un attore fondamentale e di un alleato importante per vincere le sfide che abbiamo davanti».
«Comprendo le preoccupazioni di Confindustria circa il momento che stiamo vivendo», afferma Castiglione, «preoccupazioni che sono presenti in coloro che governano la nostra regione e da tempo stanno lavorando sia sul fronte del risanamento, sia sul piano delle riforme, per contrastare gli effetti di una crisi che arriva da lontano e che mai, come in questo momento, richiede massima coesione d'intenti tra gli attori istituzionali che la compongono».
Castiglione prende le difese del governatore e mette tutti in guardia dal pericolo di una disgregazione delle forze in campo.
«Il Patto per lo Sviluppo», ricorda il vicepresidente, assessore alle attività produttive, «nasce proprio per applicare il metodo della condivisione come metodo di governo, perché si produca una vera alleanza tra sistema istituzionale, produttivo e sociale, finalizzata allo sblocco immediato delle risorse a sostegno delle progettualità presenti all'interno dei fondi Fas».
La causa dei ritardi, spiega il vicepresidente, viene attribuita all'incertezza che nasce dai tempi di approvazione della manovra finanziaria del governo.
«Oggi (ieri per chi legge ndr)», afferma Castiglione, «il presidente Chiodi è a Roma proprio per individuare date possibili per l'incontro con il governo, a conferma del fatto che vuole fortemente creare le condizioni perché ciò avvenga, e che avvenga nel più breve tempo possibile anche e soprattutto per accelerare lo sblocco dei fondi Fas».
Poi invoca una maggiore responsabilità da parte di tutti gli attori, a cominciare dalle istituzioni, «dove non è certamente una obsoleta lista della spesa a poter accelerare i processi di soluzione, ma la progettualità che viene dal bioritmo del monfo produttivo e della società. Compito della politica e delle istituzioni è intercettare le esigenze del territorio per trovare la condivisione di tutti. Un esempio dove gli imprenditori», prosegue Castiglione, «stanno lavorando in maniera integrata è il Campus Automotive in Val di Sangro. Io vorrei che gli industriali si facciano promotori sul territorio di progettualità come queste». E conclude con una raccomandazione: «L'amministrazione Chiodi è al fianco degli industriali, ecco perché mi auguro, e sono sicuro, che Confindustria non esca dal Patto per lo Sviluppo, perché lo priverebbe di un attore fondamentale e di un alleato importante per vincere le sfide che abbiamo davanti».
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