Asta San Stefar, scontro tra onorevoli
I senatori Legnini e Mascitelli attaccano la Neuromed dell'eurodeputato Patriciello
PESCARA. Esplode il caso Neuromed intorno all'asta pubblica per l'aggiudicazione dei centri di riabilitazione San Stefar (ex gruppo Angelini) di Abruzzo e Molise. Due interrogazioni parlamentari da parte del senatore del Pd Giovanni Legnini e del coordinatore regionale Idv, senatore Alfonso Mascitelli, innescano una brusca risposta da parte del deputato europeo del Pdl Aldo Patriciello a cui fa riferimento l'istituto sanitario molisano Neuromed.
Sullo sfondo c'è l'asta definitiva San Stefar che è stata riaperta (per lunedì 6) dopo che alla iniziale offerta Neuromed (50 centesimi più alta rispetto al prezzo iniziale) è subentrata la proposta avanzata dal gruppo Petruzzi (già aggiudicatario della clinica Villa Pini ex Angelini). Ma perché Legnini e Mascitelli hanno sentito la necessità di rivolgersi al ministro sul caso San Stefar? Perché in ballo ci sono i contributi pubblici della Regione Abruzzo in virtù della convenzione sanitaria che il nuovo San Stefar erediterebbe e perché il gruppo Neuromed, come scrivono nelle loro interrogazioni, «non ha una costituzione societaria ben chiara».
Sia Legnini che Mascitelli dicono che a loro sta innanzitutto a cuore il futuro occupazionale e la salvaguardia delle professionalità San Stefar, che la Regione non si può permettere un ulteriore passo falso e chiedono che «il governo chiarisca sulla Neuromed» (Legnini) e invocano «la massima allerta» (Mascitelli) sull'asta di lunedì. Il senatore Pd: «I pazienti rischiano di nuovo di essere utilizzati come pacchi postali, e dopo la curatela i lavoratori potrebbero trovarsi in una nuova fase di incertezza alla luce della fragilità economica e della rischiosità della società acquirente delle strutture San Stefar». Legnini sostiene che il governo «ha il dovere di chiarire quali sono gli assetti societari del gruppo Neuromed che si propone di rilevare, attraverso una società con 30mila euro di capitale, i centri di riabilitazione San Stefar in Abruzzo e Molise».
Agli assetti societari Neuromed fa riferimento anche Mascitelli «senza nulla togliere al riconoscimento della qualità del livello scientifico». «Sarebbe ipocrisia far finta di non sapere che il gruppo Neuromed, associato nell'offerta alla Malzoni, è riconducibile alla proprietà familiare dell'onorevole Patriciello, parlamentare europeo del Pdl». Mascitelli poi cita Patriciello per alcune storie personali.
Dura e articolata l'immediata risposta di Patriciello: «Non comprendo, o forse comprendo fin troppo bene, le ragioni del singolare intervento di Mascitelli, intervento di cui si registra anche l'assoluta tempestività, in vista dall'asta definitiva San Stefar e della prima asta per la Maristella. In ogni caso, riservandomi tutte le necessarie azioni a tutela della mia persona, dei miei familiari e dell'istituto Neuromed in altre sedi, la procedura di aggiudicazione provvisoria della San Stefar ha visto la partecipazione in modo del tutto lineare e corretto del gruppo Malzoni che non può assolutamente essere assimilato o identificato tout court con il gruppo Neuromed così come affermato da Mascitelli. Nel momento in cui si avviavano le procedure previste per la presentazione del piano industriale ai sindacati, stranamente sopraggiungeva un'offerta migliorativa da parte di altro concorrente, il gruppo Petruzzi, che prima ancora di arrivare sul tavolo del giudice fallimentare era stata già anticipata e prospettata alle sigle sindacali. Un chiaro tentativo di impedire la discussione del piano industriale e di ostacolare il legittimo confronto con i lavoratori. Un episodio sul quale è stato anche presentato un esposto alla magistratura affinché possa accertare quanto accaduto».
Il deputato pdl domanda perché Mascitelli non ha mostrato la stessa solerzia e lo stesso interesse per l'aggiudicazione «in affitto» della clinica Villa Pini, e perché, a fronte di una politica di tagli occupazionali dolorosissimi e feroci, non abbia mostrato la stessa attenzione alla priorità della salvaguardia dei posti di lavoro. Quindi la stoccata: «Che rapporti intercorrono tra il gruppo Petruzzi, aggiudicatario di Villa dei Pini e titolare dell'offerta migliorativa per San Stefar, e il senatore Mascitelli, rinomato ginecologo e che ha sempre mostrato, nel suo non lineare percorso politico interesse per il settore della sanità abruzzese? Per quanto riguarda le accuse personali Patriciello scrive che «la mia storia politica è stata improntata sempre ed unicamente sulla trasparenza e correttezza» ed esprime a Mascitelli la sua solidarietà per una vicenda altrettanto personale.
«In definitiva penso che l'intervento di Mascitelli non sia del tutto casuale», conclude, «a pochi giorni dalla data della nuova asta, potrebbe influenzare la procedura di gara ed intimidire tutti coloro alla quale lunedì vorranno partecipare legittimamente. Credo che tali fatti debbano essere resi pubblici e denunciati con forza all'opinione pubblica e alle autorità competenti».
Sullo sfondo c'è l'asta definitiva San Stefar che è stata riaperta (per lunedì 6) dopo che alla iniziale offerta Neuromed (50 centesimi più alta rispetto al prezzo iniziale) è subentrata la proposta avanzata dal gruppo Petruzzi (già aggiudicatario della clinica Villa Pini ex Angelini). Ma perché Legnini e Mascitelli hanno sentito la necessità di rivolgersi al ministro sul caso San Stefar? Perché in ballo ci sono i contributi pubblici della Regione Abruzzo in virtù della convenzione sanitaria che il nuovo San Stefar erediterebbe e perché il gruppo Neuromed, come scrivono nelle loro interrogazioni, «non ha una costituzione societaria ben chiara».
Sia Legnini che Mascitelli dicono che a loro sta innanzitutto a cuore il futuro occupazionale e la salvaguardia delle professionalità San Stefar, che la Regione non si può permettere un ulteriore passo falso e chiedono che «il governo chiarisca sulla Neuromed» (Legnini) e invocano «la massima allerta» (Mascitelli) sull'asta di lunedì. Il senatore Pd: «I pazienti rischiano di nuovo di essere utilizzati come pacchi postali, e dopo la curatela i lavoratori potrebbero trovarsi in una nuova fase di incertezza alla luce della fragilità economica e della rischiosità della società acquirente delle strutture San Stefar». Legnini sostiene che il governo «ha il dovere di chiarire quali sono gli assetti societari del gruppo Neuromed che si propone di rilevare, attraverso una società con 30mila euro di capitale, i centri di riabilitazione San Stefar in Abruzzo e Molise».
Agli assetti societari Neuromed fa riferimento anche Mascitelli «senza nulla togliere al riconoscimento della qualità del livello scientifico». «Sarebbe ipocrisia far finta di non sapere che il gruppo Neuromed, associato nell'offerta alla Malzoni, è riconducibile alla proprietà familiare dell'onorevole Patriciello, parlamentare europeo del Pdl». Mascitelli poi cita Patriciello per alcune storie personali.
Dura e articolata l'immediata risposta di Patriciello: «Non comprendo, o forse comprendo fin troppo bene, le ragioni del singolare intervento di Mascitelli, intervento di cui si registra anche l'assoluta tempestività, in vista dall'asta definitiva San Stefar e della prima asta per la Maristella. In ogni caso, riservandomi tutte le necessarie azioni a tutela della mia persona, dei miei familiari e dell'istituto Neuromed in altre sedi, la procedura di aggiudicazione provvisoria della San Stefar ha visto la partecipazione in modo del tutto lineare e corretto del gruppo Malzoni che non può assolutamente essere assimilato o identificato tout court con il gruppo Neuromed così come affermato da Mascitelli. Nel momento in cui si avviavano le procedure previste per la presentazione del piano industriale ai sindacati, stranamente sopraggiungeva un'offerta migliorativa da parte di altro concorrente, il gruppo Petruzzi, che prima ancora di arrivare sul tavolo del giudice fallimentare era stata già anticipata e prospettata alle sigle sindacali. Un chiaro tentativo di impedire la discussione del piano industriale e di ostacolare il legittimo confronto con i lavoratori. Un episodio sul quale è stato anche presentato un esposto alla magistratura affinché possa accertare quanto accaduto».
Il deputato pdl domanda perché Mascitelli non ha mostrato la stessa solerzia e lo stesso interesse per l'aggiudicazione «in affitto» della clinica Villa Pini, e perché, a fronte di una politica di tagli occupazionali dolorosissimi e feroci, non abbia mostrato la stessa attenzione alla priorità della salvaguardia dei posti di lavoro. Quindi la stoccata: «Che rapporti intercorrono tra il gruppo Petruzzi, aggiudicatario di Villa dei Pini e titolare dell'offerta migliorativa per San Stefar, e il senatore Mascitelli, rinomato ginecologo e che ha sempre mostrato, nel suo non lineare percorso politico interesse per il settore della sanità abruzzese? Per quanto riguarda le accuse personali Patriciello scrive che «la mia storia politica è stata improntata sempre ed unicamente sulla trasparenza e correttezza» ed esprime a Mascitelli la sua solidarietà per una vicenda altrettanto personale.
«In definitiva penso che l'intervento di Mascitelli non sia del tutto casuale», conclude, «a pochi giorni dalla data della nuova asta, potrebbe influenzare la procedura di gara ed intimidire tutti coloro alla quale lunedì vorranno partecipare legittimamente. Credo che tali fatti debbano essere resi pubblici e denunciati con forza all'opinione pubblica e alle autorità competenti».
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