«Basta soprusi, denunceremo Angelini»
La Cgil: la proprietà attua ritorsioni contro i dipendenti che hanno scioperato.
PESCARA. «Villa Pini attua ritorsioni verso i suoi dipendenti. Presenteremo una denuncia per attività anti sindacale». E’ quanto annunciano il segretario della Fp Cgil, Carmine Ranieri, il segretario provinciale, Andrea Gagliardi e Sergio Zinni della segreteria regionale. «Denunceremo», spiegano i dirigenti della Cgil «la famiglia Angelini proprietaria del gruppo Villa Pini se non recede dai soprusi nei confronti dei lavoratori con un nostro esposto al prefetto dell’Aquila». Motivo della presa di posizione la decisione della proprietà della Casa di cura teatina che sta in questi giorni inviando centinaia di lettere di richiamo «per assenza senza permesso». Lettere recapitate a tutti quei lavoratori che «hanno scioperato per difendere il loro diritto alla retribuzione», ha spiegato Ranieri. Così nella vertenza tra dipendenti e clinica si apre un nuovo capitolo mentre si placava la vertenza sugli stipendi. I lavoratori, circa 1600, hanno avuto il sostegno della Regione e della Asl di Chieti che, su delega di Villa Pini, hanno versato contributi Inps, Inail e tre mensilità.
«Questo dovrebbe essere il momento di instaurare un clima più disteso», ha spiegato Ranieri, «e cercare di superare la conflittualità per il bene delle cliniche, che stanno vivendo un periodo molto delicato, e anche dei suoi dipendenti. Ma non siamo finora mai stati ricevuti dall’amministratore, Chiara Angelini». L’azione di condotta antisindacale potrebbe avere risvolti penali nei confronti della manager. «Da quando c’è lei alla guida dell’azienda c’è stato un inasprimento dell’atteggiamento della proprietà», ha fatto notare Gagliardi, «nei confronti dei sindacati e peggio, dei lavoratori. La cui colpa è stata aver scioperato per rivendicare, dopo 8 mesi senza stipendio», ha aggiunto il segretario provinciale, «il loro diritto alla retribuzione». Per Ranieri i lavoratori sono ancora una volta «bersaglio dell’atteggiamento arrogante e irresponsabile dell’azienda che è arrivata a inviare anche fino a 17 lettere di richiamo ad alcuni singoli dipendenti». «I lavoratori», ha aggiunto, «stanno pagando fin dall’avvio delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il gruppo Villa Pini, gli errori degli Angelini».
Cosa c’è dietro alle lettere di richiamo? Per Ranieri «probabilmente la volontà di ristabilire la situazione preesistente, riportare cioè la proprietà a gestire le aziende per trarne vantaggi a discapito dei lavoratori e delle istituzioni», anche loro attaccate da Chiara Angelini in una lettera inviata a iL Centro nei giorni scorsi, in cui accusava direttamente l’assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni e il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema sanitario, Ignazio Marino. Per il segretario provinciale della Fp Cgil la proprietà ha anche alleati interni e tra le fila del sindacato. «Le sue iniziative hanno la complicità, probabilmente, di un “sindacato giallo” all’interno dell’azienda». Un sindacato, cioè: «che non lavora a difesa dei dipendenti, ma fa gli interessi dell’azienda». Da sempre il gruppo Villa Pini ha avuto, hanno rimarcato i sindacalisiti, un atteggiamento ondivago nei confronti dei lavoratori: «spesso incoraggiati a scioperare quando poteva far comodo all’azienda e addirittura pagati per le trasferte. Poi le ostilità per evitare richieste o semplicemnte il pagamento dello stipendio. Questi», conclude Ranieri, «sono fatti gravissimi».
«Questo dovrebbe essere il momento di instaurare un clima più disteso», ha spiegato Ranieri, «e cercare di superare la conflittualità per il bene delle cliniche, che stanno vivendo un periodo molto delicato, e anche dei suoi dipendenti. Ma non siamo finora mai stati ricevuti dall’amministratore, Chiara Angelini». L’azione di condotta antisindacale potrebbe avere risvolti penali nei confronti della manager. «Da quando c’è lei alla guida dell’azienda c’è stato un inasprimento dell’atteggiamento della proprietà», ha fatto notare Gagliardi, «nei confronti dei sindacati e peggio, dei lavoratori. La cui colpa è stata aver scioperato per rivendicare, dopo 8 mesi senza stipendio», ha aggiunto il segretario provinciale, «il loro diritto alla retribuzione». Per Ranieri i lavoratori sono ancora una volta «bersaglio dell’atteggiamento arrogante e irresponsabile dell’azienda che è arrivata a inviare anche fino a 17 lettere di richiamo ad alcuni singoli dipendenti». «I lavoratori», ha aggiunto, «stanno pagando fin dall’avvio delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il gruppo Villa Pini, gli errori degli Angelini».
Cosa c’è dietro alle lettere di richiamo? Per Ranieri «probabilmente la volontà di ristabilire la situazione preesistente, riportare cioè la proprietà a gestire le aziende per trarne vantaggi a discapito dei lavoratori e delle istituzioni», anche loro attaccate da Chiara Angelini in una lettera inviata a iL Centro nei giorni scorsi, in cui accusava direttamente l’assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni e il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema sanitario, Ignazio Marino. Per il segretario provinciale della Fp Cgil la proprietà ha anche alleati interni e tra le fila del sindacato. «Le sue iniziative hanno la complicità, probabilmente, di un “sindacato giallo” all’interno dell’azienda». Un sindacato, cioè: «che non lavora a difesa dei dipendenti, ma fa gli interessi dell’azienda». Da sempre il gruppo Villa Pini ha avuto, hanno rimarcato i sindacalisiti, un atteggiamento ondivago nei confronti dei lavoratori: «spesso incoraggiati a scioperare quando poteva far comodo all’azienda e addirittura pagati per le trasferte. Poi le ostilità per evitare richieste o semplicemnte il pagamento dello stipendio. Questi», conclude Ranieri, «sono fatti gravissimi».