Buontempo lascia la guida del partito
Il deputato attacca lo strapotere delle correnti interne. Convocato per il 20 luglio il congresso regionale. «Non mi ricandiderò a coordinatore di An per l'Abruzzo»
PESCARA. Era venuto in Abruzzo per mettere ordine nel partito. Al suo presidente Gianfranco Fini aveva chiesto «il solo impegno di tenere lontane le correnti dalla vita politica abruzzese». Dopo un anno e mezzo di lavoro il coordinatore regionale di An Teodoro Buontempo lascia un partito ancora in ,mano alle correnti: «Fini non ha mantenuto il suo impegno», è il commento. Per questo Buontempo non presenterà la sua canmdidatura al congresso regionale in programma il 20 luglio.
«Non mi ricandiderò, né la mia candidatura è stata mai proposta. Anche perché l'avrei accettata alla sola condizione che fosse un'espressione di unità, che non è unanimisto, ma solo il privilegiare il bene comune agli interessi personali e alle fazioni».
Eppure una candidatura sarebbe stata possibile, si rammarica adesso Buontempo: «Ho fatto dei sondaggi a livello di base, e lì ho trovato molto consenso, perché la nostra è una base appassionata, ma lo stesso non è accaduta nella classe intermedia, dove invece prevale lo scontro». Dunque il 20 luglio all'Hotel Adriatico di Montesilvano i 127 delegati di Alleanza nazionale - 64 eletti dai provinciali, 63 delegati di diritto - dovranno scegliersi un nuovo coordinatore regionale con un voto a scrutinio segreto a due turni. Lo statuto prevede infatti che per essere eletti occorre prendere la metà più uno dei voti validi. In caso contrario si va al ballottaggio tra i due candidati più votati.
La distanza tra il coordinatore regionale e i dirigenti abruzzesi di An è stata sempre tanta. Lo si è capito anche da come sono andati i congressi provinciali, indetti prima del congresso nazionale in contrasto con il desiderio di Buontempo: «Sono indignato per quello che è successo», dice oggi. Ma la vera spina al fianco del coordinatore sono le correnti: «Alemanno e Matteoli», dice, «credono che l'Abruzzo sia un territorio da lottizzare, ma io non ci sto». Duro è anche il giudizio verso l'operato di qualche suo collega: «Carla Castellani che è deputato e prende il mio stesso stipendio non esce mai da Teramo. Avrei voluto vederla impegnata a fare le liste a Montesilvano. C'è De Angelis che non ha fatto nulla per l'Aquila. Ma lì andava commissariata la federazione, perché non è possibile tenere chiuse le sezioni fino a un mese prima del voto».
Non è stato comunque un periodo tutto in negativo per Buontempo che ha promesso comunque che continuerà a fare attività politica in Abruzzo come deputato. Tra i risultati positivi ha ricordato il recupero del 3% dei consensi alle elezioni politiche, l'organizzazione di un'assemblea regionale ricca di proposte, la vittoria del candidato sindaco di An a Montesilvano. In merito a quest'ultima, Buontempo ha criticato esponenti del centrodestra come il senatore Andrea Pastore (Fi) «che ora si sbraccia per questa vittoria, dopo aver ostacolato in tutti i modi la candidatura».
«Non mi ricandiderò, né la mia candidatura è stata mai proposta. Anche perché l'avrei accettata alla sola condizione che fosse un'espressione di unità, che non è unanimisto, ma solo il privilegiare il bene comune agli interessi personali e alle fazioni».
Eppure una candidatura sarebbe stata possibile, si rammarica adesso Buontempo: «Ho fatto dei sondaggi a livello di base, e lì ho trovato molto consenso, perché la nostra è una base appassionata, ma lo stesso non è accaduta nella classe intermedia, dove invece prevale lo scontro». Dunque il 20 luglio all'Hotel Adriatico di Montesilvano i 127 delegati di Alleanza nazionale - 64 eletti dai provinciali, 63 delegati di diritto - dovranno scegliersi un nuovo coordinatore regionale con un voto a scrutinio segreto a due turni. Lo statuto prevede infatti che per essere eletti occorre prendere la metà più uno dei voti validi. In caso contrario si va al ballottaggio tra i due candidati più votati.
La distanza tra il coordinatore regionale e i dirigenti abruzzesi di An è stata sempre tanta. Lo si è capito anche da come sono andati i congressi provinciali, indetti prima del congresso nazionale in contrasto con il desiderio di Buontempo: «Sono indignato per quello che è successo», dice oggi. Ma la vera spina al fianco del coordinatore sono le correnti: «Alemanno e Matteoli», dice, «credono che l'Abruzzo sia un territorio da lottizzare, ma io non ci sto». Duro è anche il giudizio verso l'operato di qualche suo collega: «Carla Castellani che è deputato e prende il mio stesso stipendio non esce mai da Teramo. Avrei voluto vederla impegnata a fare le liste a Montesilvano. C'è De Angelis che non ha fatto nulla per l'Aquila. Ma lì andava commissariata la federazione, perché non è possibile tenere chiuse le sezioni fino a un mese prima del voto».
Non è stato comunque un periodo tutto in negativo per Buontempo che ha promesso comunque che continuerà a fare attività politica in Abruzzo come deputato. Tra i risultati positivi ha ricordato il recupero del 3% dei consensi alle elezioni politiche, l'organizzazione di un'assemblea regionale ricca di proposte, la vittoria del candidato sindaco di An a Montesilvano. In merito a quest'ultima, Buontempo ha criticato esponenti del centrodestra come il senatore Andrea Pastore (Fi) «che ora si sbraccia per questa vittoria, dopo aver ostacolato in tutti i modi la candidatura».