Caccia agli evasori per superare la crisi

La Cisl: dopo il Patto sullo sviluppo ora occorre reperire le risorse

PESCARA. Va bene il «patto per lo sviluppo dell'Abruzzo», ma per uscire da una crisi che si aggrava giorno dopo giorno occorre sottoscrivere anche un «patto anti evasione». La questione sociale e il lavoro restano al centro della riflessione sindacale in Abruzzo. A pochi giorni dalla denuncia della Cgil, che segnala fasce sempre più ampie di tolleranza al caporalaggio, scende in campo la Cisl, con il segretario regionale Antonio Scuteri che offre un altro spunto all'analisi dell'emergenza economica muovendo innanzitutto dalla leva fiscale. Per Cisl, il «patto antievasione» è l'unico modo per recuperare le risorse sottratte dal lavoro nero e da un tasso di evasione ed elusione fiscale, contributiva e retributiva che, solo in Abruzzo, nasconde e sottrae al patrimonio della collettività oltre 9,8 miliardi di euro, pari al 31% del Pil. «Se non si porrà immediato rimedio, la strada imboccata porterà verso il baratro», afferma Scuteri. Il quale delinea il quadro a tinte fosche di una crisi che assoggetta il 27% delle famiglie a un reddito sotto la soglia di povertà (meno di mille euro al mese), il 75% degli anziani a pensioni «da fame» non superiori a 750 euro, e i giovani, alla disperata ricerca di un lavoro che, quando va bene, tre volte su 4, è un'occupazione iperflessibile e sottopagata.

«Il sistema produttivo», osserva Scuteri, «è completamente destrutturato: centinaia di fabbriche hanno cessato l'attività e migliaia di lavoratori in cassa integrazione difficilmente rientreranno nel posto di lavoro». Situazione aggravata dal fatto che la Regione ha poche risorse da mettere in campo, a causa del pesante debito strutturale, della voragine della Sanità, del sisma e degli ultimi eventi alluvionali, mentre quelle nazionali e comunitarie potranno produrre effetti solo nel medio-lungo periodo.

Tutto questo spiega la necessità di affinare «una strategia di contrasto all'evasione fiscale e al lavoro nero, utilizzando i vantaggi offerti dalle tecnologie a disposizione di Agenzia delle entrate, Inps, Inail e direzione regionale del lavoro (Drl)».

La Cisl chiede la creazione di un osservatorio, in funzione di sportello unico, che segnali mensilmente chi evade il fisco attraverso i controlli incrociati delle banche dati. Le risorse recuperate saranno utili per ridurre il prelievo fiscale e, lungo questa via, a incrementare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni rilanciando consumi, produzione e occupazione. Ma aiuteranno anche a migliorare i servizi pubblici e a incentivare le politiche sociali a favore della famiglia. «Su questi temi», riprende Scuteri, «la Cisl sarà più che mai attenta e sollecita, nei confronti di tutti gli interlocutori, perché si dia corso agli impegni». La necessità di voltare pagina è dettata anche dal rischio di non poter più garantire la pace sociale, perché «cittadini, lavoratori e giovani sono esasperati e stanno maturando un sentimento di ribellione» che, fino a oggi, è stato compensato dalle pensioni dei nonni assimilibali a veri ammortizzatori sociali. Ma cosa accadrà quando finiranno anche quelle? (cr.re.)

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