ABRUZZO

Caccia ai cervi rimandata, reazioni e commenti: "Marsilio fa in tempo a tonare indietro"

Il pronunciamento del Consiglio di Stato con annesso slittamento fa esultare le associazioni ambientaliste ed animaliste. L'assessore regionale: "Attendiamo fiduciosi"

Le Associazioni accolgono con soddisfazione la notizia della sospensione della caccia ai cervi in Abruzzo, una decisione che rappresenta una speranza di poter tutelare realmente la fauna selvatica. La caccia, prevista per il mese di ottobre, grazie al Consiglio di Stato è quindi sospesa almeno fino al 7 novembre quando si esprimerà la Camera di Consiglio.

leggi anche: Sospesa la delibera sulla caccia ai cervi / ECCO IL DOCUMENTO / IN AGGIORNAMENTO Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso urgente presentato dalle associazioni ambientaliste. E fissa al 7 novembre l'udienza di merito: cacciatori fermi fino alla nuova sentenza

A seguito del procedimento davanti al TAR Abruzzo, che non ha accolto il ricorso contro la delibera della Giunta Marsilio, LAV, LNDC Animal Protection e WWF si sono rivolte al massimo grado della giustizia amministrativa ottenendo la sospensione del provvedimento dell’amministrazione regionale fino alla discussione in camera di consiglio che si terrà giovedì 7 novembre.

“La sospensiva decretata dal Consiglio di Stato sul contenimento faunistico del cervo non invalida il portato della delibera regionale né contesta la correttezza del procedimento amministrativo intrapreso da parte della Regione Abruzzo, ma adotta tale decisione sulla base di un generale principio precauzionale” - è quanto dichiara il vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo e assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Emanuele Imprudente a seguito della pubblicazione dell’ordinanza del Consiglio di Stato: “E’ importante che il Consiglio di Stato abbia fissato a stretto giro la data dell’udienza, il 7 novembre, ed attendiamo fiduciosi l’esito, consapevoli che sinora si è alimentata un’interpretazione ideologica del provvedimento e che non abbiamo commesso alcuna forzatura nel prevedere, come nelle altre regioni in cui si pratica da decenni la selezione del cervo, una gestione faunistica improntata a metodi scientifici di una specie cacciabile per legge, assolutamente non in via di estinzione e al di fuori di qualsiasi area protetta o parco nazionale. L'equilibrio ecosistemico, la pubblica incolumità e la salvaguardia delle attività agricole sono le motivazioni della nostra azione amministrativa”.

"È impensabile continuare a giustificare la caccia come soluzione che possa favorire la convivenza fra i cittadini e gli animali selvatici. Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare alternative più rispettose per l'ambiente e per gli animali stessi," affermano le Associazioni. “La caccia ai cervi rappresenta una soluzione di comodo che ignora le possibili alternative non violente, a favore della lobby venatoria”.

"Le nostre istanze sono state ritenute meritevoli di approfondimento". Lo dichiara l'avvocato Michele Pezone che ha curato il ricorso al Consiglio di Stato per conto di Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia.  "Se il presidente ha accolto la nostra richiesta, fissando l'udienza in camera di consiglio, vuol dire che i nostri motivi di ricorso sono stati presi in considerazione e saranno esaminati nell'udienza del 7 novembre". La caccia, questa mattina, non era partita per alcune difficoltà logistiche incontrate dagli Atc. "Dobbiamo ritenerci fortunati anche per questi intoppi burocratici, altrimenti si sarebbe corso il rischio di iniziare a sparare contro i primi esemplari fino allo stop che poi ha dato il Consiglio di Stato" conclude Pezone.

"Apprendiamo con grande soddisfazione che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Wwf Italia, Lav e Lndc Animal Protection: la caccia ai 469 cervi in Abruzzo è sospesa. Almeno fino al 7 novembre 2024, quando è stata fissata la discussione in Camera di consiglio. Alleanza Verdi Sinistra si è mossa da subito al fianco delle associazioni ambientaliste sia in consiglio Regionale sia nelle mobilitazioni di piazza per impedire una vera mattanza di cervi che nulla a che fare con l’immagine che abbiamo in Italia e in Europa: quella di Regione Verde capace di valorizzare e promuovere la pacifica convivenza tra l’uomo e la grande biodiversità del nostro territorio. Sappiamo che la battaglia non è ancora vinta ma continueremo a lavorare per far si che accada: i cittadini abruzzesi meritano di meglio di un centro destra antistorico e climafreghista che continua a non occuparsi di tutelare la nostra riserva idrica, le sue riserve naturali e le sue biodiversità che sono le risorse piu preziose della nostra Regione".

“Continuiamo a chiedere alla Regione di tornare indietro”, concludono le Associazioni. “Marsilio deve prendere atto che non ci sono né i motivi, né – a questo punto – le condizioni tecnico-procedurali per consentire ai cacciatori di uccidere quasi 500 cervi. Farebbe sicuramente una più bella figura bloccando questa strage e avviando un confronto serio libero dagli obblighi che evidentemente ha assunto con i cacciatori nella recente campagna elettorale. Da parte nostra, come abbiamo detto fin dall’inizio, continueremo la nostra campagna per impedire che l’Abruzzo da regione dei parchi diventi la regione delle doppiette”.

Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera: “Dopo l’intervento del Consiglio di Stato che ha interrotto l’orribile caccia al cervo scatenata da una delibera, chiediamo che la Regione Abruzzo faccia un passo indietro, senza aspettare la prossima udienza di merito. Le associazioni, cittadini e le cittadine sono indignati e profondamente addolorati per una decisione motivata solo dall’indifferenza verso l’uccisione di essere viventi . Ora la Giunta Marsilio si fermi: si misuri con la scienza, con la prevenzione e con tutto ciò che è possibile fare, ed è molto, per gestire il territorio nel rispetto degli esseri viventi”.