Cane salva la stalla da un branco
Rottweiler aggredito e ferito dai randagi per difendere cavalli e pecore
AVEZZANO. Rottweiler da guardia attaccato da un branco di cani randagi durante la notte. Il cane ha cercato di difendere l’azienda del suo padrone, che si trova nella zona di via Trara, lottando contro i feroci incursori fino all’estremo delle forze. Ora è ferito gravemente. I cani rinselvatichiti e affamati lo hanno accerchiato e poi si sono scagliati contro di lui perché impediva loro l’accesso alla stalla, dove c’erano cavalli e ovini da sbranare. Per questo motivo i cani randagi lo hanno attaccato ripetutamente.
Charlie, questo il nome del Rottweieler di 6 anni, ha tenuto testa al branco fino a farli desistere dall’assalto assassino agli animali dell’azienda. Alla fine, però, esausto e gravemente ferito, si è accasciato a terra privo di sensi. A trovarlo è stato ieri mattina il padrone.
«Sono arrivato davanti al cancello del cortile», spiega il titolare dell’azienda di allevamento, Paride Di Muzio «e ho visto subito che Charlie era a terra. Ho capito che qualcosa di strano era accaduto. Mi sono avvicinato e l’ho trovato in un lago di sangue». E’ stato richiesto l’intervento di un veterinario che ha operato l’animale suturando decine di profonde ferite. «E’ il terzo cane che mi viene aggredito dai randagi», ha affermato Di Muzio «e sono stanco di questa situazione. Per il bene della popolazione e per l’incolumità pubblica è necessario risolvere il problema e catturare il branco di belve che sta devastando gli allevamenti di tutta la zona».
Negli ultimi giorni si sono verificati diversi episodi del genere. E’ stato aggredito e ucciso anche un asino che era nella stalla, mentre delle capre sono state sbranate. A giugno l’Azienda sanitaria locale ha segnalato il problema del randagismo al Comune, che a sua volta ha chiesto al prefetto di avviare la procedura per catturare o abbattere il branco. L’ok, però, ancora non è arrivato. Il randagismo ad Avezzano non è più un problema circoscritto, ma riguarda sempre di più anche le zone rurali e costituisce un serio pericolo per l’incolumità pubblica soprattutto quando i cani formano dei veri e propri branchi. Si tratta di un fenomeno in crescita esponenziale: nella Marsica i cani randagi sarebbero un centinaio, e molti di essi vivono nella zona dell’ex zuccherificio. La maggior parte dei randagi si trova nelle periferie delle città.
Charlie, questo il nome del Rottweieler di 6 anni, ha tenuto testa al branco fino a farli desistere dall’assalto assassino agli animali dell’azienda. Alla fine, però, esausto e gravemente ferito, si è accasciato a terra privo di sensi. A trovarlo è stato ieri mattina il padrone.
«Sono arrivato davanti al cancello del cortile», spiega il titolare dell’azienda di allevamento, Paride Di Muzio «e ho visto subito che Charlie era a terra. Ho capito che qualcosa di strano era accaduto. Mi sono avvicinato e l’ho trovato in un lago di sangue». E’ stato richiesto l’intervento di un veterinario che ha operato l’animale suturando decine di profonde ferite. «E’ il terzo cane che mi viene aggredito dai randagi», ha affermato Di Muzio «e sono stanco di questa situazione. Per il bene della popolazione e per l’incolumità pubblica è necessario risolvere il problema e catturare il branco di belve che sta devastando gli allevamenti di tutta la zona».
Negli ultimi giorni si sono verificati diversi episodi del genere. E’ stato aggredito e ucciso anche un asino che era nella stalla, mentre delle capre sono state sbranate. A giugno l’Azienda sanitaria locale ha segnalato il problema del randagismo al Comune, che a sua volta ha chiesto al prefetto di avviare la procedura per catturare o abbattere il branco. L’ok, però, ancora non è arrivato. Il randagismo ad Avezzano non è più un problema circoscritto, ma riguarda sempre di più anche le zone rurali e costituisce un serio pericolo per l’incolumità pubblica soprattutto quando i cani formano dei veri e propri branchi. Si tratta di un fenomeno in crescita esponenziale: nella Marsica i cani randagi sarebbero un centinaio, e molti di essi vivono nella zona dell’ex zuccherificio. La maggior parte dei randagi si trova nelle periferie delle città.