<strong>Caso Castrogno. </strong>Il detenuto al centro del presunto caso di pestaggio potrebbe essere trasferito
Carcere, sospeso il comandante
Alfano lo solleva dall’incarico, arriva un commissario
TERAMO. Caso Castrogno: il ministro di Giustizia Alfano sospende dal servizio il comandante della polizia penitenziaria. Dopo l’audio shock sul presunto pestaggio di un recluso e l’inchiesta della procura, Giuseppe Luzi da ieri è sollevato dall’incarico a tempo indeterminato.
Il provvedimento è stato notificato dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che contemporaneamente ha annunciato l’arrivo di un commissario per gestire questa delicata fase. Da domani nella casa circondariale teramana giungerà Sabatino De Bellis, proveniente dal carcere di Bologna.
Luzi, che da qualche giorno è in malattia, subito dopo l’esplosione del caso ha ammesso che è sua la voce che si sente nel colloquio shock registrato sul cd, un cd che nei giorni scorsi ha fatto il giro d’Italia finendo sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali.
E se per Luzi, che tra qualche mese dovrebbe andare in pensione, è arrivato il provvedimento di sospensione, il detenuto al centro del caso, un italiano in carcere per reati connessi alla droga, nei prossimi giorni potrebbe essere trasferito in un altro carcere. Intanto prosegue l’inchiesta aperta dalla procura teramana che ha disposto una perizia medica sul detenuto. Giovedì mattina l’uomo è stato prima accompagnato all’ospedale di Teramo per fare delle radiografie e successivamente portato a Chieti per essere sottoposto da una visita medica dal consulente nominato dalla procura. Evidentemente sia il procuratore Gabriele Ferretti che il pm David Mancini, titolari del fascicolo, vogliono vederci chiaro sulle conseguenze di quella violenta discussione che il 22 settembre scorso il detenuto ha avuto con un agente.
Quest’ultimo, proprio per le conseguenze di quel litigio, è ancora in malattia, mentre il detenuto all’epoca venne medicato nell’infermeria del carcere. Il referto medico di quel giorno è già finito tra gli atti del fascicolo, un fascicolo in cui per ora non ci sono indagati.
Va ricordato che la procura teramana ha affidato le indagini ad un particolare gruppo di polizia giudiziaria del ministero di Giustizia, specializzata proprio in questo genere di casi. E sul presunto pestaggio indaga anche il magistrato di sorveglianza competente per Teramo, che nei giorni scorsi si è presentato in carcere per raccogliere la testimonianza del detenuto.
E prosegue anche l’indagine amministrativa disposta dallo stesso ministro Alfano, che già lunedì ha inviato i suoi ispettori nel carcere teramano. I funzionari hanno ascoltato il detenuto, gli agenti e lo stesso comandante che anche a loro ha detto di essere lui uno dei due protagonisti dell’audio.
Il provvedimento è stato notificato dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che contemporaneamente ha annunciato l’arrivo di un commissario per gestire questa delicata fase. Da domani nella casa circondariale teramana giungerà Sabatino De Bellis, proveniente dal carcere di Bologna.
Luzi, che da qualche giorno è in malattia, subito dopo l’esplosione del caso ha ammesso che è sua la voce che si sente nel colloquio shock registrato sul cd, un cd che nei giorni scorsi ha fatto il giro d’Italia finendo sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali.
E se per Luzi, che tra qualche mese dovrebbe andare in pensione, è arrivato il provvedimento di sospensione, il detenuto al centro del caso, un italiano in carcere per reati connessi alla droga, nei prossimi giorni potrebbe essere trasferito in un altro carcere. Intanto prosegue l’inchiesta aperta dalla procura teramana che ha disposto una perizia medica sul detenuto. Giovedì mattina l’uomo è stato prima accompagnato all’ospedale di Teramo per fare delle radiografie e successivamente portato a Chieti per essere sottoposto da una visita medica dal consulente nominato dalla procura. Evidentemente sia il procuratore Gabriele Ferretti che il pm David Mancini, titolari del fascicolo, vogliono vederci chiaro sulle conseguenze di quella violenta discussione che il 22 settembre scorso il detenuto ha avuto con un agente.
Quest’ultimo, proprio per le conseguenze di quel litigio, è ancora in malattia, mentre il detenuto all’epoca venne medicato nell’infermeria del carcere. Il referto medico di quel giorno è già finito tra gli atti del fascicolo, un fascicolo in cui per ora non ci sono indagati.
Va ricordato che la procura teramana ha affidato le indagini ad un particolare gruppo di polizia giudiziaria del ministero di Giustizia, specializzata proprio in questo genere di casi. E sul presunto pestaggio indaga anche il magistrato di sorveglianza competente per Teramo, che nei giorni scorsi si è presentato in carcere per raccogliere la testimonianza del detenuto.
E prosegue anche l’indagine amministrativa disposta dallo stesso ministro Alfano, che già lunedì ha inviato i suoi ispettori nel carcere teramano. I funzionari hanno ascoltato il detenuto, gli agenti e lo stesso comandante che anche a loro ha detto di essere lui uno dei due protagonisti dell’audio.