CORONAVIRUS
Cartoline dall'Abruzzo, fuori la Pasqua era così / VIDEO E FOTOGALLERY
Gli spazi vuoti, il gregge al posto delle auto, i soccorritori che non si fermano. E la canzone che diventa virale sui social e invita alla rinascita
Dalla spiaggia vuota ai controlli in strada, i soccoritori che sono al lavoro, le pecore al posto delle automobili, la bella giornata di sole, le famiglie in casa: sono le immagini che ci lascia la Pasqua surreale di oggi trascorsa tra divieti e norme anche in Abruzzo. Cartoline di Pasqua possiamo definirle in piena emergenza sanitaria e che speriamo di mettere da parte presto per poi poterle ricordare e spiegare più in là. Quando qualcuno ci domanderà come abbiamo fatto a resistere.
Immagini che riprendono gli spazi vuoti, ma anche chi è al lavoro affinché le regole _ valide anche domani contro le scampagnate _ siano osservate. E che fanno apprezzare ancora di più la semplice passeggiata che potevamo fare quando tutto era normale. Sì, la normalità di essere normali con la fortuna di stare bene. Di non essere colpiti da questo maledetto virus silenzioso che porta via i nostri cari senza neanche poter stare loro vicini.
Ma l'Abruzzo forte e gentile ce la farà. "Abruzzo, Abruzzo", canta Franco Roppoppò, che ama definirsi cantastorie, ricordando la regione colpita da terremoti, dalle nevicate e adesso dal Coronavirus. "Solo se siamo tutti uniti possiamo vincere questa battaglia". E il video _ GUARDA QUI con il testo di Graziano Paolone, arrangiamenti di Vincenzo Irelli, foto di Franco Giuliani e Raffaele Di Loreto _ è diventato virale sui social trasformandosi in una sorta di inno. Un inno per la rinascita. Intanto #iorestoacasa (a.mo.)
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