Case, contro il terremoto un’assicurazione obbligatoria
L’AQUILA. Una riflessione sul ruolo delle assicurazioni nella prevenzione e nella gestione dei rischi da catastrofi naturali è stata al centro di un incontro che si è svolto ieri all’Aquila tra Margareta Wahlstrom, vicesegretario delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio da calamità naturali, e il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
All’incontro hanno partecipato il comitato esecutivo dell’Ania, associazione delle imprese assicuratrici, e il presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private, Giancarlo Giannini. Si è discusso della possibilità di rendere obbligatoria una polizza assicurativa per le abitazioni in caso di terremoto. «Sono diversi anni», ha spiegato Bertolaso, «che abbiamo proposto dei provvedimenti da inserire nella legge finanziaria con implicazioni sul meccanismo assicurativo. In effetti», ha aggiunto, «in alcune leggi finanziarie l’ipotesi di un meccanismo assicurativo è anche passato, ma sempre su base volontaria e con un meccanismo complicato, per non dire farraginoso, con dei rinvii a dei regolamenti che non sono stati adottati e che non voglio neppure dire per quale ragione. Dopo il 6 aprile è esplosa con tutta la sua importanza questa problematica. Noi abbiamo anche predisposto una ipotesi di strumento legislativo che abbiamo sottoposto all’attenzione del Governo e adesso aspettiamo di conoscere le risposte dei ministeri competenti».
All’incontro hanno partecipato il comitato esecutivo dell’Ania, associazione delle imprese assicuratrici, e il presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private, Giancarlo Giannini. Si è discusso della possibilità di rendere obbligatoria una polizza assicurativa per le abitazioni in caso di terremoto. «Sono diversi anni», ha spiegato Bertolaso, «che abbiamo proposto dei provvedimenti da inserire nella legge finanziaria con implicazioni sul meccanismo assicurativo. In effetti», ha aggiunto, «in alcune leggi finanziarie l’ipotesi di un meccanismo assicurativo è anche passato, ma sempre su base volontaria e con un meccanismo complicato, per non dire farraginoso, con dei rinvii a dei regolamenti che non sono stati adottati e che non voglio neppure dire per quale ragione. Dopo il 6 aprile è esplosa con tutta la sua importanza questa problematica. Noi abbiamo anche predisposto una ipotesi di strumento legislativo che abbiamo sottoposto all’attenzione del Governo e adesso aspettiamo di conoscere le risposte dei ministeri competenti».