Una ragazza consuma alimenti senza glutine

CASI IN AUMENTO

Celiachia, colpiti oltre cinquemila abruzzesi 

Lo rivela il ministero della Salute. Si ammalano più le donne tra i 19 e i 40 anni: nel 2017, spesi 6 milioni di euro per alimenti senza glutine

PESCARA. Sono 5.071 gli abruzzesi affetti da celiachia, una malattia che si sviluppa in presenza di due fattori: il primo è di natura “ambientale”, ed è strettamente connesso al consumo di alimenti contenenti glutine; il secondo è genetico ed è da ricondurre, semplificando il concetto, alla presenza di molecole chiamate DQ2/8 sulla membrana delle cellule del sistema immunitario. Tuttavia, avverte una relazione del Ministero della Salute che traccia il quadro del “pianeta” celiachia in Italia, solo il 3% delle persone geneticamente predisposte, che consuma glutine, sviluppa prima o poi la celiachia.
COLPISCE DI PIÙ LE DONNE. Una malattia in aumento, che colpisce prevalentemente le donne. Basti pensare che in Abruzzo sono 3.644 i casi diagnosticati riferiti al sesso femminile, (145.759 a livello nazionale) contro i 1.427 che riguardano gli uomini (60.802 in Italia). Una spiegazione, secondo gli esperti del Ministero della salute, potrebbe risiedere nel fatto che il sistema immunitario femminile «è particolarmente sviluppato e veloce. Questa “aggressività” del sistema immunitario potrebbe essere correlata al ruolo biologico della donna nel corso dell’evoluzione, che l’ha portata verso una maggiore sensibilizzazione rispetto agli agenti infettivi anche per far fronte alle infezioni post-parto».
CASI IN AUMENTO. Nella nostra regione, nel 2012 i casi diagnosticati erano 3.646, vale a dire 1.425 in meno rispetto all’ultimo dato disponibile, fotografato alla fine del 2017, anno nel quale la spesa sostenuta dalla Regione per l’acquisto di alimenti privi di glutine ammontava a 6 milioni e 419mila euro, pari a una quota pro-capite di 1.265 euro. Sempre nel 2017, nella nostra regione sono stati diagnosticati 196 casi in più, ma il boom c’è stato nel 2015, quando le nuove diagnosi sono state 472. «A due anni dall’entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico», si legge nel report del Ministero della salute, pubblicato da poco, «confrontando i dati, emerge un incremento delle diagnosi più moderato, probabilmente dovuto ad indirizzi scientifici più chiari e procedure che permettono di ridurre gli esami superflui, sviluppare ipotesi diagnostiche tempestive e limitare gli errori». Attualmente la dieta senza glutine è l’unico trattamento scientificamente valido per le persone affette da celiachia, ma sono in corso studi, dal 2018, che potrebbero aprire a nuovi scenari terapeutici.
LE FASCE D’ETÀ. Per quanto riguarda l’incidenza per fascia di età, il picco in Abruzzo si raggiunge tra i 19 e i 40 anni (1.818 casi). Segue il range compreso tra 41 e 65 anni (1.492). Tra gli 11 e i 18 anni risultano 869 casi, 469 quelli che riguardano bambini da 3 anni e mezzo a dieci, 382 quelli riferiti agli over 65. Senza dimenticare i 38 casi di bambini fino a tre anni e mezzo, e i 3 pazienti da sei mesi a un anno di vita.
I SERVIZI. Le mense scolastiche, ospedaliere e quelle annesse alle strutture pubbliche devono garantire un pasto senza glutine ai celiaci che ne fanno richiesta. In Abruzzo sono presenti 1,030 strutture, di cui 765 nelle scuole, 122 nelle strutture ospedaliere e di cura, 143 in uffici pubblici.