CACCIA
Cervi, le associazioni fanno ricorso al Consiglio di Stato
Ma è una corsa contro il tempo: da lunedì può scattare la delibera della Regione per l'abbattimento selettivo
L'AQUILA - Questa mattina, davanti alla sede del Consiglio Regionale, conferenza stampa dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste e animaliste per fare il punto sulle azioni messe in atto contro la "delibera ammazza-cervi" votata dalla Regione Abruzzo. L’ordinanza del TAR Abruzzo che non ha accolto la richiesta di sospensiva della delibera presentata dalle associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia "è stata sicuramente una profonda delusione per i proponenti, ma anche per i tantissimi abruzzesi che si aspettavano da parte della magistratura amministrativa uno stop alla scelta della Regione".
"L’ordinanza, come del resto già l’ISPRA, ha definitivamente cancellato ogni possibile dubbio sul fatto che la scelta di aprire la caccia al cervo sia una scelta politica della Giunta Marsilio. Non vi sono ragioni legate ai danni o rischi di incidente stradali, ma solo la volontà di far cacciare i cervi come richiesto da anni dalle parti più retrive del mondo venatorio", hanno dichiarato le associazioni.
Le associazioni hanno annunciato che tenteranno anche l’ultima carta appellandosi al Consiglio di Stato chiedendo, attraverso una procedura d’urgenza, di riformare l’ordinanza del TAR Abruzzo. "Ma il tempo è ormai veramente poco, lunedì 14 ottobre il Presidente Marsilio, a meno che non sospenda in extremis la delibera di agosto, darà il via alla strage dei cervi. Una pronuncia favorevole del Consiglio di Stato perlomeno limiterebbe i danni".