Chiodi apre reparti. Idv: pensi ai conti
Il governatore oggi a Vasto e Gissi. Mascitelli: il governo chiede chiarimenti da oltre un anno
PESCARA. E' tutta dedicata alla sanità la giornata di oggi del presidente della Regione, Gianni Chiodi, che inaugurerà nuovi reparti e l'ingresso di nuova tecnologia nei presidi abruzzesi. Si comincia, alle ore 9:30, a Silvi Marina (sala congressi Arche a Silvi Alta, Hotel La Griglia), con il convegno regionale "Nascere oggi", che ha l'obiettivo di aprire un confronto tra tutti gli attori del percorso nascita (ginecologi e neonatologi) sullo stato dell'arte nella regione Abruzzo, in relazione all'adozione del Piano Fazio, dal quale discende un riordino e la razionalizzazione dei punti nascita, della loro messa in sicurezza per un adeguamento alle aspettive dell'utenza. Chiodi andrà poi a Vasto (ore 11:30), per la presentazione del progetto della nuova Emodinamica-Utic (Unità di terapia intensiva cardiologica) dell'ospedale San Pio da Pietralcina.
Chiodi proseguirà poi per Gissi (ore 15:30) dove inaugurerà il Centro diurno per malati psichici. Il nuovo servizio è stato attivato da un mese negli spazi del presidio territoriale di assistenza (ex ospedale), e può ospitare 25 pazienti.
Il giro sanitario di Chiodi non piace all’Italia dei valori. «La semi bocciatura del piano della rete residenziale e semi residenziale della nostra sanità», dice Alfonso Mascitelli, senatore e coordinatore regionale dell’Idv, «da parte dei ministeri competenti, non fa altro che confermare una programmazione sanitaria a spezzatino e che si va trascinando per tentativi e improvvisazioni visto che il tavolo congiunto del ministero della Salute e di quello dell’Economia, su un tema così importante, sta richiedendo chiarimenti al commissario Chiodi da oltre un anno e precisamente dall’aprile 2011. Al tavolo romano», aggiunge Mascitelli, «il commissario Chiodi sta vendendo lucciole per lanterne facendo credere che sia in grado di portare a compimento in pochi mesi, entro settembre, il processo di accreditamento delle strutture sanitarie private e fa credere che la Regione sia in grado di costituire una Fondazione, capace di farsi carico delle quote di spesa a carico dei pazienti disabili, che si trovano in condizioni di grave difficoltà economica. La realtà, purtroppo, sarà un’altra perché la compartecipazione alle spese per servizi essenziali come le aree della disabilità, della salute mentale e degli anziani si otterranno facendo ricorso al prelievo forzoso delle indennità di accompagnamento e delle pensioni di invalidità».
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