«Chiodi difenda il latte abruzzese»
Coldiretti: il 50% dei prodotti caseari sono importati da fuori regione.
L’AQUILA. «In Abruzzo si consumano oltre due milioni di quintali di latte sotto forma di formaggi o latte da bere ma, di questi, solo la metà proviene da caseifici o centrali regionali». Domenico Pasetti presidente della Coldiretti regionale spiega così la protesta degli allevatori che ieri hanno assediato il Consiglio regionale sollecitando delle iniziative di tutela del latte regionale. A darsi appuntamento all’Aquila sono stati oltre 600 imprenditori agricoli, soci della Coldiretti Abruzzo, che hanno manifestato davanti a Palazzo dell’Emiciclo in occasione della mobilitazione generale indetta dall’organizzazione per la tutela del latte italiano e abruzzese. «La situazione in cui versano oggi le nostre stalle é gravissima», ha sottolineato il presidente della Coldiretti Abruzzo, Domenico Pasetti «ma non è imputabile né alla crisi finanziaria internazionale né a un calo della domanda.>
I consumi interni reggono: gli italiani continuano a comprare e consumare prodotti lattiero caseari, pagandoli come o più di ieri, ma in effetti acquistano senza saperlo una gran parte di produzione non italiana». La Coldiretti ha consegnato al presidente della Regione, Gianni Chiodi, e all’assessore all’agricoltura, Mauro Febbo, un documento sulla situazione del settore che diventa ogni anno più grave in linea con la tendenza nazionale. In particolare Abruzzo, è stato evidenziato, si consumano oltre due milioni di quintali di latte sotto forma di formaggi o latte da bere ma, di questi, solo la metà proviene da caseifici o centrali regionali. Di questa metà, oltre 150mila quintali provengono dalla trasformazione di materie prime importate da Lituania, Polonia, Irlanda, Austria, Belgio, Olanda, Ungheria e Germania.
L’associazione ha chiesto all’assessore Mauro Febbo di farsi promotore di un provvedimento di Giunta, da portare anche in Conferenza Stato-Regioni a sostegno di una legge nazionale per «l’etichettatura e la rintracciabilità del latte e di alcuni prodotti alimentari a base di latte vaccino», con particolare riferimento al latte Uht a lunga conservazione. Febbo ha accolto la proposta insieme all’intera piattaforma rivendicativa della Coldiretti. L’assessore ha promesso che si farà carico di dare risposte adeguate, come già accaduto su altri fronti, e ha garantito l’impegno, in collaborazione con le organizzazioni di categoria, per il progetto che dovrà portare alla produzione di «latte cento per cento abruzzese».
Secondo la Coldiretti la soluzione alla crisi del settore lattiero caseario passa necessariamente per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana, che si affianchi a quella tradizionale e che, pertanto, sia in grado di distinguere il prodotto nazionale da quelli attualmente spacciati come tali, introducendo più trasparenza e più concorrenza sul mercato.
I consumi interni reggono: gli italiani continuano a comprare e consumare prodotti lattiero caseari, pagandoli come o più di ieri, ma in effetti acquistano senza saperlo una gran parte di produzione non italiana». La Coldiretti ha consegnato al presidente della Regione, Gianni Chiodi, e all’assessore all’agricoltura, Mauro Febbo, un documento sulla situazione del settore che diventa ogni anno più grave in linea con la tendenza nazionale. In particolare Abruzzo, è stato evidenziato, si consumano oltre due milioni di quintali di latte sotto forma di formaggi o latte da bere ma, di questi, solo la metà proviene da caseifici o centrali regionali. Di questa metà, oltre 150mila quintali provengono dalla trasformazione di materie prime importate da Lituania, Polonia, Irlanda, Austria, Belgio, Olanda, Ungheria e Germania.
L’associazione ha chiesto all’assessore Mauro Febbo di farsi promotore di un provvedimento di Giunta, da portare anche in Conferenza Stato-Regioni a sostegno di una legge nazionale per «l’etichettatura e la rintracciabilità del latte e di alcuni prodotti alimentari a base di latte vaccino», con particolare riferimento al latte Uht a lunga conservazione. Febbo ha accolto la proposta insieme all’intera piattaforma rivendicativa della Coldiretti. L’assessore ha promesso che si farà carico di dare risposte adeguate, come già accaduto su altri fronti, e ha garantito l’impegno, in collaborazione con le organizzazioni di categoria, per il progetto che dovrà portare alla produzione di «latte cento per cento abruzzese».
Secondo la Coldiretti la soluzione alla crisi del settore lattiero caseario passa necessariamente per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana, che si affianchi a quella tradizionale e che, pertanto, sia in grado di distinguere il prodotto nazionale da quelli attualmente spacciati come tali, introducendo più trasparenza e più concorrenza sul mercato.