Colletti, il grillino abruzzese contro Letta
Da Montesilvano a Montecitorio, 32 anni, nipote d’arte, due lauree in tasca. Ecco chi è il deputato 5 Stelle divenuto popolare stroncando in aula il governo
PESCARA. «Sono qui per cambiare in meglio questo Paese e per darmi l'opportunità di rimanere in Italia». Così riassume il suo obiettivo Andrea Colletti, eletto due mesi fa alla Camera nelle file del Movimento 5 stelle ma salito agli onori - ma anche agli oneri - della cronaca per aver duramente attaccato il neo premier Enrico Letta. «Quando su una parete c'è la muffa la soluzione è rimuoverla, non passarci sopra la vernice», ha tuonato in aula l'onorevole Colletti all'indirizzo della nuova squadra di governo, «e questo siete voi, una mano di vernice su di un muro già irrimediabilmente rovinato». Parole dure a preludio di un discorso in cui il deputato ha sparato a zero su «un governo che odora di democristianità».
A partire da quel momento sono in molti a chiedersi chi sia questo ragazzo dall'aria colta e quale la strada che lo ha portato fin sopra gli scranni di Montecitorio. Classe 1981, pescarese di nascita ma montesilvanese d'adozione, l'onorevole Colletti - o meglio il "cittadino" come sancisce il codice di comportamento del movimento - ha in tasca una laurea in giurisprudenza, una in scienze politiche e un master conseguiti a Bologna.
Dal 2010 pratica la professione di avvocato civilista, con particolare interesse per i casi di malasanità, nello studio di famiglia. Iscritto all'associazione dei consumatori "Cittadinanzaattiva" e al Tribunale dei diritti del malato, ha iniziato ad avvicinarsi al movimento nel 2007. È del 2012 la candidatura alle elezioni comunali di Montesilvano dove il Movimento 5 stelle ha eletto il solo consigliere Manuel Anelli, lasciando senza scranno proprio Colletti fermo a poche decine di voti. Ma è a novembre dello stesso anno che attraverso le "parlamentarie" al giovane avvocato si aprono le porte per la scalata a Montecitorio. Con appena 125 preferenze, 12 in meno rispetto al primo della lista Gianluca Vacca.
«Alloggio in un residence poco distante da Montecitorio», confessa, «e inevitabilmente la mia vita è cambiata ma io sono rimasto lo stesso di sempre». Appassionato di cucina, Colletti - nipote di quel Roberto che fu avvocato e consigliere regionale e comunale prima con il Msi e poi con An - viene definito dall'ex consigliere Manuel Anelli «testardo, ligio al dovere, lungimirante».
Parole che hanno dimostrato, in aula, tutta la sua grinta. «Mi hanno scritto molti attivisti per ringraziarmi di aver detto cose che nessuno ha avuto il coraggio di dire», sottolinea. Un carattere che a qualcuno ha ricordato le battaglie di un altro noto politico abruzzese, Nino Sospiri, che più di una volta battè i pugni per sostenere le proprie battaglie. Ma al deputato il paragone proprio non va giù. «Sono molto diverso da lui eticamente e moralmente», conclude.
Antonella Luccitti
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