Confcommercio, arriva in Procura il caso-Chieti
Esposto di un revisore contro spese non documentate del presidente Allegrino. Lui: tutto in regola e conti in attivo. Oggi il voto a Lanciano per il suo sostituto
CHIETI. Prima le dimissioni di sei consiglieri provinciali di Confcommercio, ora l’esposto alla procura della Repubblica di uno dei revisori dei conti. Ma Allegrino rivendica: «È tutto a posto», e poi promette che «anche i buoni prima o poi si arrabbiano».
Non si placano le accuse contro Angelo Allegrino, il presidente uscente di Confcommercio, da sei anni al comando della confederazione dei commercianti. Dopo gli attacchi chi lo ha sfiduciato, ora arriva l’esposto in Procura di chi certifica i bilanci. In particolare, alla magistratura sono stati consegnati gli atti che riportano spese non documentate del presidente Allegrino. Il Collegio dei revisori è composto da due professionisti. Sono Sandro Di Nardo, presidente, e Vincenzo Scipioni. Il primo ieri è intervenuto per far luce sulla questione. «Il collegio ha chiesto al presidente uscente una serie di giustificazioni su delle voci di spesa poco chiare. La richiesta è di due giorni fa, ed entro breve Allegrino dovrà rispondere. Nel frattempo, però, l’altro componente il collegio ha inserito nel verbale la volontà di informare l’autorità giudiziaria, e così ha fatto. Dal canto mio, attendo i chiarimenti e, qualora dovesse risultare fondata un’appropriazione indebita prenderò i provvedimenti del caso. Questa, però, è ancora una fase interlocutoria».
Le anomalie riscontrate dai revisori dei conti riguarderebbero l'uso improprio della carta di credito della Confcommercio teatina. Voci sospette relative a scommesse di gioco, biglietti aerei ad uso personale, cene e presentazioni di libri, di cui mancherebbero le fatturazioni. Una bufera che non accenna a placarsi, quella nei confronti dell’ex presidente, che comunque non è candidato al rinnovo delle cariche previsto per oggi. Allegrino, però, chiarisce: «Non è vero che Confcommercio ha i conti in rosso, ha 25mila euro di utili ed un milione e mezzo di immobili. C’è una mancanza di liquidità dovuta al fatto che Roma non ha ancora erogato alcune somme. Chi mette in giro queste voci è cattivo, ed avendo operato insieme a me se denuncia ammanchi, si sottopone egli stesso ad una responsabilità. Il vice presidente vicario è alla pari del presidente» Il suo legale, Consuelo Di Martino conferma di sapere «dell’esposto ma non ho ancora visto la documentazione presentata dal revisore. Mi riservo di esprimermi appena avrò letto le carte».
Il malcontento del consiglio provinciale della confederazione era iniziato a fine aprile, ed aveva condotto alle dimissioni di 6 consiglieri su 9. I commercianti accusavano una gestione personalistica del presidente, denunciando una situazione di casse in rosso, confermata anche dal fatto che da inizio anno i dipendenti non ricevevano lo stipendio, e che risultavano ritardi nei pagamenti delle forniture e delle utenze.
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