Confronto tra Chiodi e Pdl su programma e nomine
Sanità, energia, comunità montane al centro dell’incontro tra assessori consiglieri regionali e parlamentari del centrodestra.
PESCARA. Conclave lunghissimo ieri per il centrodestra abruzzese. Dieci ore quasi di interventi e discussioni per gettare le basi della nuova stagione politica, che si prospetta per più motivi straordinaria. Allo Sporting club Villa Maria di Francavilla si sono ritrovati i dirigenti e gli amministratori del Pdl, con in testa il governatore Gianni Chiodi, parte della squadra di giunta, i consiglieri regionali (in testa il capogruppo Gianfranco Giuliante, animatore dell’incontro) i parlamentari. Fitta l’agenda, lungo l’elenco degli iscritti a parlare.
«Lavoro vero, lavoro produttivo», dice uno dei partecipanti. All’ordine del giorno la situazione della Regione e della maggioranza a nove mesi dall’inizio della legislatura. Un’esigenza che questa volta, forse per la prima volta, è venuta più dal partito che dall’esecutivo.
Una esigenza sentita molto dal coordinatore del Pdl Abruzzo Filippo Piccone e dal vice Fabrizio Di Stefano, sempre più presenti sul territorio in questo scorcio di inizio autunno (con molte nomine ancora da fare: Fira, Abruzzo Lavoro tra le altre) intenzionati a ridare equilibrio a una maggioranza che dal terremoto in poi ha avuto nel governatore Chiodi una voce solista spesso insofferente alle logiche del partito.
Una voce che ha usato tutti i registri che la carica gli mette a disposizione per dettare alla giunta ma soprattutto alla politica l’agenda dei mesi a venire: primi fra tutti la questione della governance per il dopo terremoto e per il dopo Bertolaso (dal 1º gennaio sarà Chiodi il commissario straordinario per la ricostruzione), la riforma della Sanità (il Pdl preme perché Chiodi assuma la carica di commissario) e i sacrifici che il Pdl dovrà sopportare e supportare a livello territoriale, quando si tratterà di ridimensionare drasticamente molti piccoli ospedali deludendo le aspettative di sindaci e dirigenti locali del Popolo delle libertà, e non solo delle lobby, come paventato da Chiodi.
Nelle sale dell’ex convento dei salesiani si è parlato anche di piano energetico, del taglio delle comunità montane, della riforma del commercio, del testo unico sull’artigianato. Temi impegnativi sulla quale la maggioranza si giocherà il consenso di fette importanti dell’opinione pubblica e della vasta platea dei produttori. La riunione è terminata con la promessa di rivedersi una volta al mese almeno. Per i 4 lunghi anni che resteranno.
«Lavoro vero, lavoro produttivo», dice uno dei partecipanti. All’ordine del giorno la situazione della Regione e della maggioranza a nove mesi dall’inizio della legislatura. Un’esigenza che questa volta, forse per la prima volta, è venuta più dal partito che dall’esecutivo.
Una esigenza sentita molto dal coordinatore del Pdl Abruzzo Filippo Piccone e dal vice Fabrizio Di Stefano, sempre più presenti sul territorio in questo scorcio di inizio autunno (con molte nomine ancora da fare: Fira, Abruzzo Lavoro tra le altre) intenzionati a ridare equilibrio a una maggioranza che dal terremoto in poi ha avuto nel governatore Chiodi una voce solista spesso insofferente alle logiche del partito.
Una voce che ha usato tutti i registri che la carica gli mette a disposizione per dettare alla giunta ma soprattutto alla politica l’agenda dei mesi a venire: primi fra tutti la questione della governance per il dopo terremoto e per il dopo Bertolaso (dal 1º gennaio sarà Chiodi il commissario straordinario per la ricostruzione), la riforma della Sanità (il Pdl preme perché Chiodi assuma la carica di commissario) e i sacrifici che il Pdl dovrà sopportare e supportare a livello territoriale, quando si tratterà di ridimensionare drasticamente molti piccoli ospedali deludendo le aspettative di sindaci e dirigenti locali del Popolo delle libertà, e non solo delle lobby, come paventato da Chiodi.
Nelle sale dell’ex convento dei salesiani si è parlato anche di piano energetico, del taglio delle comunità montane, della riforma del commercio, del testo unico sull’artigianato. Temi impegnativi sulla quale la maggioranza si giocherà il consenso di fette importanti dell’opinione pubblica e della vasta platea dei produttori. La riunione è terminata con la promessa di rivedersi una volta al mese almeno. Per i 4 lunghi anni che resteranno.