Corte dei Conti: sprechi nella sanità
Il procuratore regionale ammonisce gli amministratori pubblici
L'AQUILA. «Nella gestione della cosa pubblica in Abruzzo permane uno stato di diffusa disorganizzazione e di un approccio superficiale, causa di pregiudizio economico e di spreco». Il procuratore regionale della Corte dei Conti, Fausta Di Grazia, richiama alla loro responsabilità amministratori e agenti pubblici che continuano a provocare un danno finanziario e a distogliere servizi ai cittadini. L'occasione è l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2012 celebrata nel complesso monumentale di San Domenico, uno dei pochi uffici pubblici aperti nel centro storico dell'Aquila. In particolare nella sua relazione il procuratore punta l'indice verso la gestione del servizio sanitario, ma disegna un quadro preoccupante anche nel settore delle acquisizioni di finanziamenti pubblici. Fra i casi più eclatanti c'è quello del peculato di 500 mila euro del dipendente di un'università abruzzese. «Per risanare le finanze dello Stato», ammonisce Fausta Di Grazia, «è indispensabile avere una corretta gestione del bilancio e della spesa fin dagli enti locali, i più vicini ai cittadini».
CONDANNE E ARRETRATI. Le condanne per i reati pubblici sono in aumento in Abruzzo. Nel 2011 c'è stato un incremento di oltre il 600% delle sentenze. Il dato viene evidenziato dal presidente Martino Colella insieme all'importante lavoro di smaltimento degli arretrati. «L'attività giurisdizionale è stata incentrata sulle problematiche più varie», afferma. «Si segnalano, in particolare, le violazioni in materia di igiene pubblica, di danno alla concorrenza, di danno per illecito conseguimento di finanziamenti regionali e comunitari, consulenze a soggetti esterni all'ente, di circolazione stradale, danno all'immagine, stipula illegittima di coperture assicurative». Una peculiarità del 2011 ritenuta «di alto risvolto sociale» è che nell'anno appena concluso si è riscontrato «un alto grado di risposta alle attese dei cittadini» è quello del contenzioso pensionistico. «Entro il 2012», afferma il presidente Colella, «saranno smaltite tutte le pendenze sicché, già nel corso della seconda parte dell'anno, le decisioni seguiranno dopo solo qualche mese dalla presentazione».
LE ISTRUTTORIE. Sull'attività svolta dalla procura delle Corte dei conti si sofferma il procuratore Di Grazia nella sua relazione: «Al 1 gennaio 2011 avevamo un carico di 1.406 istruttorie, alle quali si sono aggiunte altre 1.180 nuove vertenze. Le archiviazioni sono state 1.070 e il carico al 31 dicembre 2011 è risultato di 1.494 istruttorie. Gli atti di citazione in giudizio, con i quali sono state chieste condanne per euro 4.439.855,82, sono stati 22, con un istanza di sequestro conservativo e un giudizio per resa di conto».
PECULATO UNIVERSITA'. Fra le inchieste portate in giudizio, il procuratore scrive del caso del peculato a una Università abruzzese: «Si tratta di un rilevante danno erariale per il reato di peculato continuato commesso in danno di una Università, dove il responsabile dei trattamenti economici dei dipendenti alterava l'importo di svariate sue mensilità stipendiali, sottraendo circa 500 mila euro».
LE ALTRE VIOLAZIONI. E' un triste spaccato nella gestione pubblica quello su cui insiste il procuratore: dalle opere pubbliche ultimate da anni e mai entrate in funzione al pregiudizio erariale per i ritardi accumulati nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori dell'Aquila. «I danni indiretti per un ente pubblico in ragione della rimozione illegittima dall'incarico di un dirigente preposto a un servizio, pur in presenza di contratto», si legge nella relazione che riferisce anche dell'esistenza di notevoli irregolarità nei procedimenti di assegnazione dei contributi comunitari con indebita acquisizione di finanziamenti pubblici. «Perché», si legge, «i procedimenti erano alterati da condotte contrarie alla regolarità di acquisizione di risorse pubbliche». Quest'ultimo settore è ritenuto «un preoccupante quadro in cui è importante che sia assicurata la funzione di controllo in quanto riconducibile esclusivamente a responsabilità gestoria».
RICOSTRUZIONE. L'ultimo capitolo della relazione è riservato all'Aquila. Giusto un richiamo per dire che viene mantenuta alta l'attenzione sulle segnalazioni che arrivano sul non corretto uso delle risorse. Un avviso per l'immediato futuro. (cr.re.)
CONDANNE E ARRETRATI. Le condanne per i reati pubblici sono in aumento in Abruzzo. Nel 2011 c'è stato un incremento di oltre il 600% delle sentenze. Il dato viene evidenziato dal presidente Martino Colella insieme all'importante lavoro di smaltimento degli arretrati. «L'attività giurisdizionale è stata incentrata sulle problematiche più varie», afferma. «Si segnalano, in particolare, le violazioni in materia di igiene pubblica, di danno alla concorrenza, di danno per illecito conseguimento di finanziamenti regionali e comunitari, consulenze a soggetti esterni all'ente, di circolazione stradale, danno all'immagine, stipula illegittima di coperture assicurative». Una peculiarità del 2011 ritenuta «di alto risvolto sociale» è che nell'anno appena concluso si è riscontrato «un alto grado di risposta alle attese dei cittadini» è quello del contenzioso pensionistico. «Entro il 2012», afferma il presidente Colella, «saranno smaltite tutte le pendenze sicché, già nel corso della seconda parte dell'anno, le decisioni seguiranno dopo solo qualche mese dalla presentazione».
LE ISTRUTTORIE. Sull'attività svolta dalla procura delle Corte dei conti si sofferma il procuratore Di Grazia nella sua relazione: «Al 1 gennaio 2011 avevamo un carico di 1.406 istruttorie, alle quali si sono aggiunte altre 1.180 nuove vertenze. Le archiviazioni sono state 1.070 e il carico al 31 dicembre 2011 è risultato di 1.494 istruttorie. Gli atti di citazione in giudizio, con i quali sono state chieste condanne per euro 4.439.855,82, sono stati 22, con un istanza di sequestro conservativo e un giudizio per resa di conto».
PECULATO UNIVERSITA'. Fra le inchieste portate in giudizio, il procuratore scrive del caso del peculato a una Università abruzzese: «Si tratta di un rilevante danno erariale per il reato di peculato continuato commesso in danno di una Università, dove il responsabile dei trattamenti economici dei dipendenti alterava l'importo di svariate sue mensilità stipendiali, sottraendo circa 500 mila euro».
LE ALTRE VIOLAZIONI. E' un triste spaccato nella gestione pubblica quello su cui insiste il procuratore: dalle opere pubbliche ultimate da anni e mai entrate in funzione al pregiudizio erariale per i ritardi accumulati nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori dell'Aquila. «I danni indiretti per un ente pubblico in ragione della rimozione illegittima dall'incarico di un dirigente preposto a un servizio, pur in presenza di contratto», si legge nella relazione che riferisce anche dell'esistenza di notevoli irregolarità nei procedimenti di assegnazione dei contributi comunitari con indebita acquisizione di finanziamenti pubblici. «Perché», si legge, «i procedimenti erano alterati da condotte contrarie alla regolarità di acquisizione di risorse pubbliche». Quest'ultimo settore è ritenuto «un preoccupante quadro in cui è importante che sia assicurata la funzione di controllo in quanto riconducibile esclusivamente a responsabilità gestoria».
RICOSTRUZIONE. L'ultimo capitolo della relazione è riservato all'Aquila. Giusto un richiamo per dire che viene mantenuta alta l'attenzione sulle segnalazioni che arrivano sul non corretto uso delle risorse. Un avviso per l'immediato futuro. (cr.re.)
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