IL CASO
Da Sulmona a Firenze, abruzzese la dirigente di polizia rimossa dopo le manganellate di Pisa
Silvia Conti è la sorella del generale dei carabinieri forestale morto nel 2017. È stata in servizio a L'Aquila e a Pescara dove tornerà per sei mesi. Era la dirigente del Reparto mobile, ma in piazza lei non c'era
SULMONA. Silvia Conti, la dirigente di polizia trasferita dal Viminale dopo le botte agli studenti di Pisa, è di Sulmona ed è la sorella del generale dei carabinieri forestale Guido Conti, suicidatosi - L'inchiesta di presunto omicidio è stata archiviata - ed è stata in servizio nelle questure di L’Aquila e Pescara.
Silvia Conti prenderà servizio alla sezione anticrimine di Pescara. Fra sei mesi andrà quindi in pensione, dopo tre anni passati nel capoluogo toscano.
Molto riservata, 59 anni, è stata in Toscana la prima donna ad aver comandato – nella storia della polizia – l’Ottavo Reparto Mobile di Firenze: quasi 500 agenti. Nel capoluogo toscano era approdata circa tre anni fa e a settembre era previsto che andasse in pensione. Il precedente incarico della funzionaria era stato quello di dirigere la polizia stradale dell’Aquila. Entrata in polizia nel 1994 dopo la laurea in Giurisprudenza, ha lavorato nella questura di Pescara dove è stata dirigente dell’anticrimine e responsabile del Gruppo operativo di sicurezza per le manifestazioni sportive. Ha anche prestato servizio ad Aosta. È stata impiegata al Dipartimento della Pubblica Sicurezza nell’ambito della Direzione centrale per gli affari generali e le politiche del personale per la polizia e presso la Scuola allievi agenti di Vicenza. E’ anche docente nella formazione degli appartenenti alla polizia.
La morte nel 2017 del fratello Guido è stato per lei Un duro colpo. Chi la conosce la descrive come dedita al lavoro e sempre impegnata.
Sivia Conti è stata rimossa malgrado non abbia avuto alcun ruolo nella gestione dell’ordine pubblico a Pisa. Non ha quindi ordinato lei di manganellare gli studenti che manifestavano per la Palestina. ICome dirigente del Reparto mobile ha però un ruolo preciso nella gestione dell’ordine pubblico: organizza uomini e mezzi nella sede del reparto (Firenze) per poi inviarlo nel luogo della manifestazione. A gestire la piazza è tuttavia il funzionario della questura locale. E fonti del Viminale spiegano oggi a La Stampa che la sostituzione era in qualche modo programmata.