Del Turco, ecco le consulenze dello scontro

Dalle donne delle chiamate hard a fotografo e vignettista, quattro incarichi nel mirino


PESCARA. È il 20 marzo 2006. Con una lettera di 20 righe l'allora governatore Ottaviano Del Turco chiede alla direzione Affari della presidenza di «svolgere il percorso amministrativo perché sia possibile avvalersi della collaborazione della dottoressa X, storico dell'arte e noto critico». A quale scopo? «Per focalizzare gli eventi espositivi ritenuti di riferimento», ma anche per «tracciare le linee concrete di un progetto culturale complessivo» che individui eventi che diventino elemento d'attenzione nazionale. Il presidente indica il nome e anche il compenso: 30 mila euro, oltre al rimborso delle spese, pari al massimo al 5 per cento del compenso previsto.
DECINE DI SMS HOT Due anni dopo, le conversazioni «privatissime» di Del Turco con quella che è ormai una ex consulente della Regione, finiscono nei brogliacci della Guardia di finanza che sta indagando sullo scandalo della sanità: 75 contatti in totale, 3 conversazioni e 72 sms intercettati tra il 10 marzo e il 22 luglio 2008 che, assieme a decine di altri dialoghi (nel caso di Del Turco in uscita da un cellulare intestato alla Regione Abruzzo) e a una serie di contratti, secondo gli investigatori descrivono un sistema di «rapporti di favore». «Un sottobosco di contatti e relazioni in cui anche fatti banali assumono aspetti di rilievo nell'indagine» si legge nell'informativa consegnata alla procura.
Sono le consulenze dello scontro tra accusa e difesa, esploso lunedì scorso in aula quando, dopo il deposito dei nuovi atti di indagine, il procuratore capo Nicola Trifuoggi cita le conversazioni «hot» tra alcuni importanti esponenti dell'amministrazione di centrosinistra e alcune donne che avevano avuto contratti in Regione, e Del Turco, preceduto dal suo avvocato, Giandomenico Caiazza, che parla di «fatti privatissimi del presidente», lascia l'aula per protesta.
«RAPPORTI DI FAVORE» Quelli che per l'accusa sono «rapporti di favore» sono sintetizzati in un faldone di circa mille pagine che ripercorrono, in particolare, la storia di quattro incarichi. I primi due riguardano le due donne coinvolte nel sexygate abruzzese (che non sono indagate e delle quali non indichiamo il nome per rispettarne la privacy), gli altri due sono relativi al fotografo Egidio Marzicola (in arte Slim) e al vignettista Luigi Salucci (entrambi non indagati), che avrebbero percepito in tre anni (dall'agosto 2005 al luglio 2008) il primo 180 mila euro, il secondo oltre 96 mila euro. Il primo per lo sviluppo della comunicazione istituzionale (60 mila euro l'anno), il secondo per i disegni nella rivista «Capitan Abruzzo» e per l'attività in altre iniziative editoriali (32 mila).
In tutti i casi, i loro contratti con la Regione partono da un'espressa richiesta dell'ex presidente Del Turco (sono incarichi di tipo fiduciario), che per loro sollecita ai dirigenti anche il rinnovo dei contratti in scadenza.
30 MILA EURO AL CRITICO Accade con la signora critico d'arte. Il suo incarico di collaborazione coordinata e continuativa per 30 mila euro viene autorizzato «eccezionalmente» il 12 aprile 2006, e sottoscritto il 21 aprile, con durata annuale. Il 24 aprile 2007, l'allora presidente invita gli uffici a rinnovare l'incarico, con trattamento economico analogo. Le procedure vengono avviate, ma i dirigenti sottolineano che il critico ha svolto il suo lavoro «seppure non abbia prodotto le relazioni indispensabili ai pagamenti».
Il 30 maggio 2007, tuttavia, è la stessa collaboratrice a chiedere di interrompere il rapporto di lavoro. La ragione, scrive, è la mancanza di direttive da parte del presidente della Regione, cosa che le rende «impossibile stilare un programma di lavoro inerente il contratto di collaborazione con il suo ufficio». E motiva il suo rifiuto sostenendo: «Mi sembra profondamente scorretto e disonesto sottoscrivere il rinnovo senza aver chiaro l'oggetto del mio lavoro».
LA COLLABORATRICE Secondo gli inquirenti, «una certa intimità» avrebbe legato a un esponente dell'amministrazione anche una giovane donna che, poco dopo la vittoria elettorale, viene chiamata, secondo «indicazione nominativa» del presidente, nella segreteria di Del Turco con assunzione a tempo determinato nell'aprile 2005. Lo stipendio è 1510,90 euro, più indennità di 51,90. Il 26 febbraio 2007, però, Del Turco sollecita la necessità di affidare un incarico di collaborazione per la promozione dell'immagine della Regione attraverso contatti con enti e istituzioni di Paesi stranieri: durata 6 mesi rinnovabili, compenso 20 mila euro. L'8 marzo viene indetta una procedura per la «valutazione comparativa» per il conferimento dell'incarico. A vincere è la collaboratrice del presidente. Il 12 aprile il servizio Risorse umane le chiede di produrre i titoli dichiarati, ma solo mesi dopo, il 10 dicembre 2007, arriva invece, e dalla segreteria del presidente, una dichiarazione sostitutiva datata 16 aprile. È la stessa data in cui la donna firma il nuovo contratto, dopo essersi dimessa dall'incarico precedente. Il compenso passa così a 3.333,33 euro mensili. Il 15 ottobre 2007, il contratto viene rinnovato per altri sei mesi alle stesse condizioni economiche, e ancora il 10 aprile 2008, ma stavolta per un anno, con un compenso di 40.300 euro lordi. L'incarico sarà revocato dopo gli arresti per volontà del presidente vicario Enrico Paolini.

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