Del Turco replica a Trifuoggi: "Apra un'indagine"

PESCARA. "Le dichiarazioni rese dal Procuratore Trifuoggi addebitano nientedimeno che al sottoscritto la propagazione di notizie relative al contenuto 'piccante' di alcune mie conversazioni telefoniche": è la replica di Ottaviano Del Turco al pm di Pescara Nicola Trifuoggi.

Del Turco, in una nota, si limita "a sottolineare come la notizia di una possibile produzione suppletiva di indagini relative alle telefonate 'piccanti' viene data dalla stampa, e su siti internet, ritenuti sempre puntuali ed attendibili quando riferiscono delle iniziative processuali della Procura, già pochi giorni dopo l'inizio del processo, ed ancora la mattina dell'udienza, quando cioé quella notizia non poteva che essere nota alla sola Procura della Repubblica di Pescara. La quale dunque, se non è stata la fonte di tali notizie riservate, avrebbe il dovere di aprire una indagine per accertare chi si sia reso responsabile  di questa violazione del segreto di indagine".

E' bene ricordare che gli atti di cui parla Del Turco non sono più coperti da segreto istruttorio dal deposito di chiusura indagini, e cioé dal 7 novembre 2009, e che le intercettazioni 'piccanti' non fanno parte delle indagini supplettive prodotte nell'udienza di lunedì, ma erano negli atti depositati.

L'ex Governatore insiste poi dicendo che "nemmeno è vero che il GUP avrebbe in qualche modo avvalorato il contenuto delle indagini suppletive depositate dalla Procura, autorizzandone il deposito nonostante l'opposizione della difesa. I miei avvocati avevano solo sostenuto la tesi  della tardività del deposito, non condivisa dal Gup; il quale, però, al contrario di quanto preferisce dire il dott. Trifuoggi, non esprime, perché non può esprimere, alcuna valutazione di merito sul deposito di atti di indagini, siano queste ordinarie o suppletive, limitandosi appunto a verificarne la ammissibilità formale e la relativa utilizzabilità".
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