Dieci televisioni rischiano di perdere le frequenze in Abruzzo

Nella nostra regione  previsti solo sette canali

PESCARA. In Abruzzo la scure del Governo si abbatterà su 10 emittenti televisive, che rischiano di chiudere i battenti: questa l'allarmante notizia che si ricava dal provvedimento assunto dal ministero dello Sviluppo economico, con determina della Direzione generale per i servizi di Comunicazione elettronica e di Radiodiffusione e postali, che il 30 ottobre ha avviato la procedura per la presentazione delle domande volte ad ottenere le misure compensative per il volontario rilascio delle frequenze televisive che interferiscono con i paesi confinanti.

Dai dati offerti dal Ministero si evince infatti che sono soltanto due le tv locali che non interferiscono con il loro segnale con paesi confinanti e sono Antenna 10 e Tvq. I canali che invece sono destinati a chiudere, come disposto dall'Agcom con delibera 480/14 del 23 settembre del 2014, sono: Can 45 ( Reteotto), Canale 21 (Telemare), Canale 51 (Telemax), Canale 23 (Atv/-Tvrvoxon), Canale 41 (Tele A), Canale 31 (Teleponte), Canale 34 (Tele A,Vera Tv),Canale 33 (Dvtb,TvUno,Tele Asse), Canale 59 (Onda Tv, Teleuniversio, Finsert), Canale 53 (Canale Italia 2). Alle emittenti Reteotto, Telemare e Telemax verranno assegnate altre frequenze non interferenti con altri segnali, frequenze attualmente utilizzate da emittenti che non sono collocate utilmente nella graduatoria ministeriale e che quindi rischiano di dovere cedere il loro canale: canale 22 (Tele Studio), canale 39, Antenna 2, Rete Azzurra, Rete Sette) e canale 29 (Tvrsp). Per le emittenti che rilasceranno volontariamente le frequenze interferenti ci sarà una misura economica compensativa prevista dal ministero.

Secondo fonti dello stesso ministero tutto l'iter della chiusura dovrebbe definirsi entro l'anno. Al termine, secondo quanto previsto dall'Agcom in Abruzzo rimarranno attive sette emittenti: Antenna 10, Reteotto, Telemare, Tvq, Telemax, Tv Italia e Tv6, Telesirio e Telemolise che nelle rispettive province utilizzano lo stesso canale 43. Un esito che, se completato come viene fuori dai provvedimenti emessi, non sarà certamente indolore per l'emittenza abruzzese, destinata a un forte ridimensionamento come presenza nei vari canali. Rischia ad esempio di sparire una emittente come Teleponte che copre una vasta area del territorio teramano. Un ridimensionamento dell’offerta potrebbe anche comportare l'acuirsi di crisi che già interessano alcune emittenti. Insomma appare più che giustificato l'allarme con cui la notizia è stata accolta. Nei prossimi giorni ci saranno sicuramente reazioni e si potrà capire meglio verso quale soluzione va l'emittenza televisiva regionale.

Gino Di Tizio

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