Disabili, la vittoria di Lorenzo a Bruxelles Stop alle discriminazioni sul lavoro in Italia
Lorenzo Torto, tetraplegico di Rapino, vince la battaglia: la Corte di giustizia europea condanna il nostro Paese ad adeguare le norme sul lavoro ai disabili per metterla in linea con quanto previsto dalla relativa direttiva Ue
PESCARA. C’è un abruzzese dietro la condanna che la Corte di giustizia europea ha inflitto all’Italia per non aver finora fatto abbastanza per assicurare che nel mondo del lavoro non ci fossero discriminazioni nei confronti dei disabili. I giudici europei hanno bocciato la normativa nazionale perché non in linea con quanto previsto dalla direttiva Ue del 2000 e hanno “condannato” il legislatore ad adottare al più presto nuovi provvedimenti per sanare la situazione. Una buona notizia per i portatori di handicap e soprattutto per Lorenzo Torto, giovane di Rapino (Chieti) malato di tetraparesi, diventato il portabandiera dalla battaglia per il diritto al lavoro condotta da questa categoria svantaggiata. «È una grande vittoria», ha commentato Torto, precario disoccupato, dalla sua casa in Abruzzo. «Sono orgoglioso del risultato raggiunto, non si può dire che l’Europa c’è solo quando dà soldi. Bisogna riconoscerne la funzione anche quando garantisce i diritti della categorie più deboli». A marzo Lorenzo aveva fatto parlare di sè perché con la sua sedia a rotelle era sbarcato a Bruxelles e davanti alla commissione per le petizioni del Parlamento Ue aveva perorato la causa dei disabili.