«Diteci perché sono morti»
Tragedia dei gemellini, i genitori vanno in Procura
LANCIANO. Quel maledetto 6 novembre mamma Angela e papà Francesco Masciangelo lo ricorderanno per tutta la vita. Il tracciato sul pancione della donna non captava più i battiti dei cuoricini. L’ecografia, qualche minuto più tardi, ha confermato: i due gemelli erano diventati angeli, prendendo la strada del paradiso. Erano morti forse già da giovedì sera i piccoli Francesco e Arturo, ognuno del peso di due chili e trecento grammi. Mamma Angela racconta che di uno non avvertiva più i movimenti già da qualche giorno. Più volte aveva sollecitato il medico che l’aveva in cura di farla partorire con il ricorso al taglio cesareo. Era alla 37ª settimana di gravidanza e stava per terminare il penultimo mese. Con quel pancione così grande Angela non respirava più bene, così come non mangiava come in passato perché lo stomaco se lo sentiva fino in gola.
Avvertiva, ora dopo ora, che i bambini non poteva più tenerli in grembo. Per questa ragione almeno due settimane prima aveva chiesto il ricovero nell’ospedale Renzetti per dare alla luce i bambini. In casi del genere, con la gradivanza che annuncia l’arrivo dei gemelli, il parto viene anticipato per evitare eventuali complicazioni. Ma chi ha tenuto Angela sotto cura le ripeteva sempre che era tutto a posto, che lo stato interessante andava a mille, che quei due maschietti fin troppo birichini erano in piena salute: insomma, che tutto procedeva per il verso indicato. Fino a quel maledetto venerdì, quando il medico, dopo il tracciato e la conferma dell’ecografia, ha sostenuto di non riuscire a capire più cosa fosse accaduto. Poi lo strazio della donna, il dolore del marito.
Nel pomeriggio, l’intervento chirurgico per estrarre dal pancione i bambini morti e l’impeto del papà che lo ha portato a rivolgersi all’autorità giudiziaria chiedendo accertamenti sul doppio decesso. Una sconfitta per tutti. Ieri mattina, con l’avvocato Michele Di Toro, del foro di Lanciano, i coniugi Masciangelo sono andati in Procura. Hanno chiesto al sostituto procuratore Rosaria Vecchi, con una formale denuncia, di fare luce su quella drammatica vicenda. Anche l’ospedale era per un accertamento interno su quelle morti sospette, ma mamma e papà non hanno voluto. Sostengono che se c’è qualcuno che deve indagare questa deve essere solo la Procura con i suoi consulenti.
Il caso ora è nelle mani della Vecchi che nelle prossime ore deciderà il da farsi. «La situazione così come si è sviluppata», sottolinea l’avvocato Di Toro, «merita un’attenzione seria. I genitori hanno investito del caso la magistratura per un’analisi dettagliata dei fatti, non lasciando solo l’ospedale nelle valutazioni. E’ una tragedia inspiegabile, che merita tutta l’attenzione possibile degli inquirenti. I genitori non escludono che ci siano state gravi negligenze». I corpi dei bambini sono nell’obitorio dell’ospedale. La Procura sta verificando il contenuto delle cartelle cliniche. Fino a ieri sera non erano stati affidati incarichi per l’autopsia. A Fossacesia sono comparsi i necrologi con il solo annuncio della morte dei gemelli. A indagine conclusa una semplice cerimonia nel cimitero saluterà i due angioletti che mamma Angela ha tanto voluto, cresciuto, sentito, ma che non ha mai visto.
Avvertiva, ora dopo ora, che i bambini non poteva più tenerli in grembo. Per questa ragione almeno due settimane prima aveva chiesto il ricovero nell’ospedale Renzetti per dare alla luce i bambini. In casi del genere, con la gradivanza che annuncia l’arrivo dei gemelli, il parto viene anticipato per evitare eventuali complicazioni. Ma chi ha tenuto Angela sotto cura le ripeteva sempre che era tutto a posto, che lo stato interessante andava a mille, che quei due maschietti fin troppo birichini erano in piena salute: insomma, che tutto procedeva per il verso indicato. Fino a quel maledetto venerdì, quando il medico, dopo il tracciato e la conferma dell’ecografia, ha sostenuto di non riuscire a capire più cosa fosse accaduto. Poi lo strazio della donna, il dolore del marito.
Nel pomeriggio, l’intervento chirurgico per estrarre dal pancione i bambini morti e l’impeto del papà che lo ha portato a rivolgersi all’autorità giudiziaria chiedendo accertamenti sul doppio decesso. Una sconfitta per tutti. Ieri mattina, con l’avvocato Michele Di Toro, del foro di Lanciano, i coniugi Masciangelo sono andati in Procura. Hanno chiesto al sostituto procuratore Rosaria Vecchi, con una formale denuncia, di fare luce su quella drammatica vicenda. Anche l’ospedale era per un accertamento interno su quelle morti sospette, ma mamma e papà non hanno voluto. Sostengono che se c’è qualcuno che deve indagare questa deve essere solo la Procura con i suoi consulenti.
Il caso ora è nelle mani della Vecchi che nelle prossime ore deciderà il da farsi. «La situazione così come si è sviluppata», sottolinea l’avvocato Di Toro, «merita un’attenzione seria. I genitori hanno investito del caso la magistratura per un’analisi dettagliata dei fatti, non lasciando solo l’ospedale nelle valutazioni. E’ una tragedia inspiegabile, che merita tutta l’attenzione possibile degli inquirenti. I genitori non escludono che ci siano state gravi negligenze». I corpi dei bambini sono nell’obitorio dell’ospedale. La Procura sta verificando il contenuto delle cartelle cliniche. Fino a ieri sera non erano stati affidati incarichi per l’autopsia. A Fossacesia sono comparsi i necrologi con il solo annuncio della morte dei gemelli. A indagine conclusa una semplice cerimonia nel cimitero saluterà i due angioletti che mamma Angela ha tanto voluto, cresciuto, sentito, ma che non ha mai visto.