Enti regionali, il Pdl archivia i tagli
Il vertice non decide i nomi ma sui criteri vince la fedeltà al centrodestra.
PESCARA. La sostanza è che la «grande riforma anti-sprechi», con i tagli degli enti regionali, dei posti di presidente, di direttore e di consigliere di amministrazione, è archiviata. Il sospiro di sollievo è stato tirato ieri da 250 persone interessate alle poltrone regionali. L’esito del vertice del Popolo della libertà tenuto a Pescara ha chiarito che gli enti non si toccano e che le nomine saranno fatte secondo criteri consolidati, in particolare la fedeltà ai partiti del centrodestra. Il chiarimento ha portato bene ad Alleanza nazionale, o almeno è stato scelto il percorso voluto da An che è quello di dare un segnale chiaro a quanti in attesa dello spoil system sono pronti ad assumere presto gli incarichi pubblici. Nel frattempo a Forza Italia e al presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi sarà data l’ultima parola sui nomi. Ieri dopo 5 ore di discussioni il Pdl si è messo d’accordo sui criteri.
Alla guida degli enti regionali dovranno esserci: facce di partito «riconoscibili» che abbiano provate capacità manageriali. Nei corali auspici formulati nell’incontro i protagonisti hanno ribadito «scelte meritocratiche», in realtà nel Pdl le correnti chiedono spazio e posti. Dal presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano al presidente della giunta Chiodi fino ad ogni assessore e consigliere regionale, ciascuno vorrà che negli enti ci siano uomini e donne di loro fiducia. In fondo si tratta di assegnare una valanga di incarichi: circa 250 posti e tra questi una ottantina di presidenze e direzioni. Ieri non si è parlato di nomi e sono rimasti ancora appesi ad un filo tre ex consiglieri regionali che potrebbero andare a dirigere le aziende di trasporto pubblico.
Pasquale Di Nardo, di Lanciano alla Sangritana, Maurizio Teodoro alla Gtm e Mario Amicone, ex assessore ai trasporti all’Arpa. All’incontro erano presenti tra gli altri: il senatore Filippo Piccone il capogruppo regionale Gianfranco Giuliante, il senatore Fabrizio Di Stefano «E’ andata molto bene», racconta Piccone, «nessuna litigiosità. C’è stato un confronto con tutto il gruppo regionale su diversi temi, ci siamo confrontati sui criteri da usare per le nomine, ad esempio qualità e profilo di competenza, e ci dovrà essere una certa velocità nel procedere». Stessa musica per Di Stefano «si è parlato dei criteri per le nomine», dice il senatore del Pdl, «e ci sarà anche il coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte. C’è la necessità di individuare persone che qualifichino la proposta politica del centrodestra». «E’ stata una riunione di alto livello», afferma il consigliere regionale, Riccaro Chiavaroli, «nella quale si è data prova di grande maturità, è stata rimessa a punto la macchina politico-organizzativa della Regione ed è stato delineato in assoluta sintonia il percorso delle prossime settimane»
Alla guida degli enti regionali dovranno esserci: facce di partito «riconoscibili» che abbiano provate capacità manageriali. Nei corali auspici formulati nell’incontro i protagonisti hanno ribadito «scelte meritocratiche», in realtà nel Pdl le correnti chiedono spazio e posti. Dal presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano al presidente della giunta Chiodi fino ad ogni assessore e consigliere regionale, ciascuno vorrà che negli enti ci siano uomini e donne di loro fiducia. In fondo si tratta di assegnare una valanga di incarichi: circa 250 posti e tra questi una ottantina di presidenze e direzioni. Ieri non si è parlato di nomi e sono rimasti ancora appesi ad un filo tre ex consiglieri regionali che potrebbero andare a dirigere le aziende di trasporto pubblico.
Pasquale Di Nardo, di Lanciano alla Sangritana, Maurizio Teodoro alla Gtm e Mario Amicone, ex assessore ai trasporti all’Arpa. All’incontro erano presenti tra gli altri: il senatore Filippo Piccone il capogruppo regionale Gianfranco Giuliante, il senatore Fabrizio Di Stefano «E’ andata molto bene», racconta Piccone, «nessuna litigiosità. C’è stato un confronto con tutto il gruppo regionale su diversi temi, ci siamo confrontati sui criteri da usare per le nomine, ad esempio qualità e profilo di competenza, e ci dovrà essere una certa velocità nel procedere». Stessa musica per Di Stefano «si è parlato dei criteri per le nomine», dice il senatore del Pdl, «e ci sarà anche il coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte. C’è la necessità di individuare persone che qualifichino la proposta politica del centrodestra». «E’ stata una riunione di alto livello», afferma il consigliere regionale, Riccaro Chiavaroli, «nella quale si è data prova di grande maturità, è stata rimessa a punto la macchina politico-organizzativa della Regione ed è stato delineato in assoluta sintonia il percorso delle prossime settimane»