Zanzara comune

TERAMO

Febbre del Nilo, aumenta il rischio di infezioni

L'istituto Zooprofilattico sperimentale rileva un aumento della presenza del virus trasmesso dalle zanzare negli animali e quindi il rischio di contagio per l'uomo

TERAMO. Ogni estate si manifesta in Italia la febbre del Nilo Occidentale e il 2018 è stato un anno eccezionale per la circolazione del virus West Nile, come dimostrano i dati raccolti dall’istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izsam), centro di referenza nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali oltre che laboratorio per la Febbre del Nilo Occidentale per l’Organizzazione mondiale della sanità animale. La West Nile è una malattia che colpisce sia gli animali che l’uomo, trasmessa soprattutto dalla puntura di zanzare. Il virus non si trasmette da persona a persona. Il ciclo biologico coinvolge zanzare e uccelli che generalmente non mostrano alcun sintomo di malattia ma rappresentano il serbatoio dell’infezione. L’infezione nei cavalli e nell’uomo, che sono ospiti occasionali non in grado di trasmettere il virus, provoca di solito sintomi clinici limitati a forme simil-influenzali. Lo sviluppo di sindromi neurologiche nei casi più gravi (circa 1 su mille) possono essere letali: le forme gravi della malattia si manifestano nelle persone anziane o con deficit immunitari. Dal 2008, la presenza del virus è rilevata ogni anno in persone, animali e insetti in alcune regioni italiane durante il periodo di attività delle zanzare, grazie a un piano di sorveglianza attivo su tutto il territorio nazionale emanato dal ministero della Salute e redatto con il contributo dell’Izsam e dell’istituto superiore di Sanità (Iss). Il piano integra le attività della sorveglianza veterinaria su uccelli, zanzare e cavalli a quelle della sorveglianza umana con l’obiettivo di individuare il più precocemente possibile la circolazione virale, in modo da adottare tutte le misure per ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione all’uomo. "Il confronto con i dati relativi alla circolazione virale negli anni passati", spiega il direttore sanitario dell’Izsam, Nicola D’Alterio, "conferma che il 2018 è un anno eccezionale in Italia per il virus della West Nile, con un inizio precoce della stagione di trasmissione che ha raggiunto rapidamente il picco epidemico. Basti pensare che nei soli mesi di giugno e luglio il numero di positività confermate nelle zanzare è risultato otto volte superiore a quello segnalato nel corso dell’intero 2017, di cinque volte per gazze e cornacchie considerate le specie più sensibili all’infezione, e di due volte per gli equidi. Ovviamente la maggiore circolazione virale negli animali e nei vettori si riflette nell’aumento dei casi nell’uomo. Nel 2017, sono state 55 le persone colpite dal virus. Tra queste, 27 hanno sviluppato una sindrome neurologica" osserva Federica Monaco, responsabile del laboratorio per la West Nile fever dell’Izsam, "da giugno a oggi, il numero delle persone infette è di 255 casi confermati, di cui 103 nella forma neuro-invasiva che ha portato al decesso di dieci pazienti. La diffusione della Febbre del Nilo Occidentale è collegata al clima che influenza la presenza e l’abbondanza delle zanzare; le peculiari condizioni di temperatura e umidità registrate nei mesi primaverili potrebbero aver creato le condizioni dell’intensa circolazione virale”. Per l’uomo non esistono vaccini nei confronti della malattia, pertanto è di fondamentale importanza l’attività di prevenzione a cui contribuisce in maniera determinante il centro nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali dell’Izsam, i cui dati sono estremamente rilevanti da un punto di vista epidemiologico. Per prevenire l’infezione è necessario ridurre l’esposizione alle punture di zanzare attraverso l’uso di repellenti, indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, o usando zanzariere alle finestre. È altresì importante ridurre il numero di zanzare attraverso trattamenti di disinfestazione periodici disposti dalle Asl e dai Comuni, avvalendosi delle competenze entomologiche degli istituti zooprofilattici che operano sul territorio.

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