I carabinieri di Roccaraso intervengono dopo la denuncia partita da un operatore di Camporotondo: manca una normativa regionale
«Fermate i tapis roulant nei campi scuola di sci»
Federturismo: «Danni a tutto il settore, è dal 2003 che chiediamo una regolamentazione»
PESCARA. «Il turismo invernale, uno dei settori più importanti dell’economia regionale, rischia di essere definitivamente paralizzato dall’imminente chiusura di tutti i tapis roulant presenti nelle principali stazioni sciistiche regionali». Federturismo Abruzzo reagisce così alla chiusura dei tappeti mobili negli 8 campi scuola scistici della regione in cui sono installati.
Da ieri i carabinieri di Roccaraso hanno iniziato a notificare l’avviso che impone la chiusura dei tapis roulant che si trovano nei campi scuola di Ovindoli, Scanno, Roccaraso, Pescocostanzo, Campo Felice, Rivisondoli, Passo San Leonardo e Prato Selva.
La decisione nasce da un esposto denuncia del 22 febbraio scorso in cui si segnalava che questi sistemi di trasporto non erano autorizzati. Le indagini sarebbero nate dal mancato rilascio del nullaosta a quello di Camporotondo perché. Nel 2004 la società I Bucaneve presentò alla direzione regionale Trasporti e mobilità un progetto per la realizzazione di un tappeto mobile di 200 metri che conducesse gli sciatori alle piste di discesa Diretta, Valletta e Borea. Il pubblico esercizio delle tre nuove piste è stato subito concesso, mentre per il tapis roulant è ancora fermo. Il Ministero dei trasporti infatti dovrebbe rilasciare un nullaosta tecnico per la sicurezza, ma mancando un apposita normativa che regoli la costruzione e la messa in sicurezza di questi tappeti mobili, ciò non è ancora possibile. Il problema dovrebbe riguardare tutto il Paese, ma alcune regioni hanno adottato misure alternative per colmare questa lacuna legislativa. L Abruzzo invece ha rimandato tutto al ministero che, senza normativa, non può dare il via libera.
«E inamissibile che noi dobbiamo tenere l’impianto chiuso mentre nella Regione tutti sono aperti», avevano spiegato i titolari dei Bucaneve. «A loro non serve l autorizzazione regionale? Le autorità competenti non ci hanno dato nessuna spiegazione a riguardo. Per noi, avere il tapis roulant fermo è sia un danno d immagine, sia un danno economico».
Contro il nuovo provvedimento, che - sostiene la Federturismo Abruzzo - «va ad aggiungersi a quella che è stata una vera e propria escalation di notizie negative per il settore, arriva nel cuore di una stagione che si può definire, tanto per usare un eufemismo, solo sfortunata».
«Le carenze, le lacune diventate vere e proprie voragini, che il settore lamenta da tempo», aggiunge il presidente di Federturismo, Dario Colecchi, «necessitano di soluzioni che non sono più rinviabili a data da destinarsi. Infatti, è dal 2003 che si pone il problema della regolamentazione dei tapis roulant, utilizzati in prevalenza nei campi scuola, e purtroppo, dobbiamo ancora una volta rilevare come la politica non riesca a dare le risposte richieste nei tempi richiesti, per sostenere un settore cruciale nella nostra economia, nel quadro di un contesto generale che necessita di soluzioni ed interventi urgenti».
Da ieri i carabinieri di Roccaraso hanno iniziato a notificare l’avviso che impone la chiusura dei tapis roulant che si trovano nei campi scuola di Ovindoli, Scanno, Roccaraso, Pescocostanzo, Campo Felice, Rivisondoli, Passo San Leonardo e Prato Selva.
La decisione nasce da un esposto denuncia del 22 febbraio scorso in cui si segnalava che questi sistemi di trasporto non erano autorizzati. Le indagini sarebbero nate dal mancato rilascio del nullaosta a quello di Camporotondo perché. Nel 2004 la società I Bucaneve presentò alla direzione regionale Trasporti e mobilità un progetto per la realizzazione di un tappeto mobile di 200 metri che conducesse gli sciatori alle piste di discesa Diretta, Valletta e Borea. Il pubblico esercizio delle tre nuove piste è stato subito concesso, mentre per il tapis roulant è ancora fermo. Il Ministero dei trasporti infatti dovrebbe rilasciare un nullaosta tecnico per la sicurezza, ma mancando un apposita normativa che regoli la costruzione e la messa in sicurezza di questi tappeti mobili, ciò non è ancora possibile. Il problema dovrebbe riguardare tutto il Paese, ma alcune regioni hanno adottato misure alternative per colmare questa lacuna legislativa. L Abruzzo invece ha rimandato tutto al ministero che, senza normativa, non può dare il via libera.
«E inamissibile che noi dobbiamo tenere l’impianto chiuso mentre nella Regione tutti sono aperti», avevano spiegato i titolari dei Bucaneve. «A loro non serve l autorizzazione regionale? Le autorità competenti non ci hanno dato nessuna spiegazione a riguardo. Per noi, avere il tapis roulant fermo è sia un danno d immagine, sia un danno economico».
Contro il nuovo provvedimento, che - sostiene la Federturismo Abruzzo - «va ad aggiungersi a quella che è stata una vera e propria escalation di notizie negative per il settore, arriva nel cuore di una stagione che si può definire, tanto per usare un eufemismo, solo sfortunata».
«Le carenze, le lacune diventate vere e proprie voragini, che il settore lamenta da tempo», aggiunge il presidente di Federturismo, Dario Colecchi, «necessitano di soluzioni che non sono più rinviabili a data da destinarsi. Infatti, è dal 2003 che si pone il problema della regolamentazione dei tapis roulant, utilizzati in prevalenza nei campi scuola, e purtroppo, dobbiamo ancora una volta rilevare come la politica non riesca a dare le risposte richieste nei tempi richiesti, per sostenere un settore cruciale nella nostra economia, nel quadro di un contesto generale che necessita di soluzioni ed interventi urgenti».
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