Fiat-Psa, timori confermati in Francia

Delegazione Fiom a Valenciennes intercetta segnali di grande incertezza sul futuro Sevel

PARIGI. «Il rapporto tra Fiat e Psa si sta indebolendo e c'è il rischio che a pagarne le conseguenze sia la Sevel di Atessa». È il commento a caldo di Enzo Masini, coordinatore nazionale della Fiom-Cgil per il settore auto, alla fine dell'incontro di ieri con i sindacalisti francesi.

Lo sfilacciarsi della joint venture Fiat-Psa (Peugeot-Citroen), è stato confermato dalla preoccupazione esternata dai cugini d'Oltralpe.

Nella riunione parigina, a cui hanno partecipato i dirigenti della Fiom e quelli del settore metalmeccanico della Cgt francese (Conféderation génerale du travail), si è parlato della situazione delle fabbriche-gemelle, la Sevel e la Sevel Nord di Valenciennes, i cui destini sono legati a filo doppio.

«Il patto tra Fiat e Psa, che dovrebbe durare fino al 2017, sembra in realtà sempre più compromesso e si corre il rischio che si interrompa prima», spiega Masini, «la situazione peggiore riguarda la Sevel Nord, dove si sta già vivendo da tempo il taglio dei volumi Fiat».

Da settembre 2010 nello stabilimento francese non si producono più né i monovolume Ulisse né i Fedra, è rimasta in piedi solo la produzione dello Scudo, un veicolo commerciale leggero, seppure con percentuali di produzione ridotti. E non si parla di investimenti per il futuro.

Come è accaduto nella Sevel di Atessa poi, anche in Francia sono stati mandati a casa i lavoratori precari (circa 1100), e i contratti a tempo indeterminati sono passati dai 4mila che si contavano a metà 2008, ai 2.700 di oggi.

«Il futuro è incerto anche per i lavoratori francesi anzi, loro stanno navigando a vista peggio di noi», afferma Marco Di Rocco, delegato Fiom di Chieti presente a Parigi insieme al collega Davide Labbrozzi, e ai segretari regionali Fiom, Nicola Di Matteo, e Cgil, Antonio Iovito.

«Questa situazione potrebbe indurre la Psa a tentare di saturare il proprio stabilimento in Francia, a discapito di quello abruzzese», dice Masini, «e poi c'è l'ombra del mercato asiatico che incombe, e la realistica possibilità che la Renault si stia interessando alla Psa. Le due stanno probabilmente discutendo, e potrebbero anche decidere di allearsi».

A margine dell'incontro, che si è tenuto nella sede parigina della Cgt, alla presenza anche di tre sindacalisti della Sevel Nord, sono stati definiti i contenuti di un documento congiunto in cui si chiede alle direzioni di Fiat e Psa di portare a conoscenza di rappresentanze sindacali e lavoratori quali siano i programmi reali della joint-venture. Nello stesso comunicato viene richiesto un incontro alla Fiat. Inoltre le delegazioni hanno concordato di istituire un coordinamento permanente, che si riunirà di nuovo a primavera, per monitorare gli avvenimenti dei prossimi mesi. Intanto il 28 gennaio una delegazione francese sarà presente alla manifestazione della Fiom che si terrà a Lanciano.

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