Forte: «I giovani siano educati alla legalità»
Il vescovo al convegno di Spindoctoring sulla sicurezza: «Ma i politici diano l’esempio per primi»
VASTO. Un maggiore impegno per garantire più sicurezza al Vastese e la sensibilizzazione costante del ministero per ridare al territorio organici delle forze dell’ordine più adeguati.
È quanto ha garantito ieri sera il prefetto di Chieti, Fulvio Rocco Del Marinis, in apertura del “Quarto convegno sulla sicurezza” che ha avuto fra i relatori il procuratore capo di Vasto, Francesco Prete, il vescono Bruno Forte e il procuratore della repubblica di Napoli, Jhon Woodcock.
«Quello che è accaduto negli ultimi giorni in città preoccupa, ma la risposta delle forze dell’ordine e l’arrivo a Vasto dei Ros dimostra quanto alta sia l’attenzione per questo territorio», ha detto il prefetto.
Subito dopo la parola è passata ai relatori. Che il comprensorio sia più preoccupato che in passato lo si evince dai risultati del sondaggio fatto ad ottobre su un campione di 800 cittadini, 400 di Vasto, 400 di San Salvo. La percezione della sicurezza da parte dei vastesi e dei sansalvesi rispetto a un anno fa è calata sensibilmente.
Il comprensorio teme soprattutto la droga e, a seguire, furti, risse e rapine. E mentre a San Salvo il 52% dei cittadini ritiene sufficente l’impegno delle istituzioni, a Vasto solo il 27% ritiene che le istituzioni facciano abbastanza. È alta la fiducia nella magistratura anche se non piace la lunghezza dei processi. Molti danno la colpa del crescendo di criminalità agli stranieri, oltre che alla malavita pugliese e campana.
«La sindrome degli stranieri è una sciocchezza», ha sorriso monsignor Forte. «Quella che deve essere curata è la banalità del male. Uccidere per 50 euro è tristissimo. Per contrastare l’illegalità occorre educare le nuove generazioni. I primi a dare l’esempio devono essere i politici. Bisogna riscoprire tre valori: rispetto, responsabilità, carità», ha dichiarato monsingnor Forte.
D’accordo con lui John Woodcock che ha concluso la serata facendo alcune riflessioni sulla corruzione, un reato poco percepito nel Vastese ma molto di più a livello nazionale. Il magistrato ha definito la corruzione un «cancro ai polmoni dell’economia. Spezza il fiato dell’economia sana e crea pessimismo fra i giusti». Il magistrato ha concluso invitando i colleghi a non cedere al fascino del consenso popolare, accettando per amore di giustizia il dissenso. (p.c.)
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