Forti boati sotto terra, torna la paura
Scosse vicino al lago Sinizzo, fenomeno segnalato a Protezione civile e Ingv
L’AQUILA. Forti boati e scosse di magnitudo inferiore a 2.0 con epicentro tra i comuni di San Demetrio né Vestini, Poggio Picenze e Villa Sant’Angelo. La zona interessata è quella in prossimità del lago Sinizzo, dove in seguito al terremoto del 6 aprile scorso si sono formate diverse crepe lunghe fino a 10 metri, della larghezza di 20 centimetri. Una situazione che si protrae da una decina di giorni e che ha messo in allerta la popolazione del posto. Domenica, alle 22.30, l’ultimo, grande boato, avvertito distintamente a San Demetrio e nei paesi limitrofi.
Nella mattina di ieri, altre piccole scosse localizzate, che il sito Ingv non riporta. Il sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli, ha interessato la Protezione civile. «L’intera zona viene tenuta costantemente sotto controllo», afferma Cappelli, «in particolare il lago Sinizzo, dove nei mesi scorsi si sono registrati cedimenti della riva e il terreno si è aperto per metri».
L’amministrazione comunale ha provveduto a segnalare il fenomeno alle autorità competenti.
«Le continue scosse avvertite dalla popolazione», sottolinea Cappelli, «sono localizzate in prossimità del lago, nella zona alta del paese, dove termina la faglia che dall’Aquila taglia a metà Onna, Paganica e San Demetrio. Piccoli terremoti di magnitudo quasi sempre inferiore a 2.o».
Le ipotesi avanzate sono molteplici: una «coda» dello sciame sismico conseguente al 6 aprile che, secondo la Protezione civile, potrebbe protrarsi per mesi. O cedimenti interni del terreno, favoriti dalla presenza del lago. San Demetrio sorge, infatti, su una vasta area dal sottosuolo ricco di grotte e caverne. «Da quasi due settimane si avvertono scosse localizzate», evidenzia il sindaco, «anche se la Protezione civile parla di un decorso naturale del sisma del 6 aprile, invito tutti gli organi competenti a tenere sotto stretto controllo il fenomeno. Questo senza allarmismi: la popolazione deve stare tranquilla, non farsi prendere dal panico».
Decine le segnalazioni arrivate al Comune da parte di cittadini che, consultando il sito dell’Ingv, non hanno trovato traccia delle recenti scosse.
«Ho potuto constatare personalmente», incalza Cappelli, «come l’Istituto nazionale di geofisica non riporti gli eventi sismici degli ultimi giorni. Abbiamo inoltrato la segnalazione chiedendo spiegazioni in merito».
Intanto, a San Demetrio si respira un clima di tensione e allerta: c’è chi è tornato a dormire in tenda, come nei mesi successivi al tragico 6 aprile. E chi, svegliato nel cuore della notte dai continui boati, sceglie di dormire in auto. Proteste anche per la decisione della Protezione civile di smantellare il campo base allestito di fronte alle scuole. «Sono rimaste solo quattro tende», dice Cappelli, «è stata chiusa anche la mensa».
Ma la popolazione chiede garanzie: il potenziamento dei sensori per il rilevamento sismico posizionati nella zona e il blocco delle procedure di smantellamento del campo «almeno fino a quando non si concluderà questa fase di emergenza».
La scorsa settimana le scuole sono state evacuate per due volte.
I controlli, intanto, continuano. Il lago Sinizzo è stato oggetto anche di un monitoraggio aereo.
Nella mattina di ieri, altre piccole scosse localizzate, che il sito Ingv non riporta. Il sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli, ha interessato la Protezione civile. «L’intera zona viene tenuta costantemente sotto controllo», afferma Cappelli, «in particolare il lago Sinizzo, dove nei mesi scorsi si sono registrati cedimenti della riva e il terreno si è aperto per metri».
L’amministrazione comunale ha provveduto a segnalare il fenomeno alle autorità competenti.
«Le continue scosse avvertite dalla popolazione», sottolinea Cappelli, «sono localizzate in prossimità del lago, nella zona alta del paese, dove termina la faglia che dall’Aquila taglia a metà Onna, Paganica e San Demetrio. Piccoli terremoti di magnitudo quasi sempre inferiore a 2.o».
Le ipotesi avanzate sono molteplici: una «coda» dello sciame sismico conseguente al 6 aprile che, secondo la Protezione civile, potrebbe protrarsi per mesi. O cedimenti interni del terreno, favoriti dalla presenza del lago. San Demetrio sorge, infatti, su una vasta area dal sottosuolo ricco di grotte e caverne. «Da quasi due settimane si avvertono scosse localizzate», evidenzia il sindaco, «anche se la Protezione civile parla di un decorso naturale del sisma del 6 aprile, invito tutti gli organi competenti a tenere sotto stretto controllo il fenomeno. Questo senza allarmismi: la popolazione deve stare tranquilla, non farsi prendere dal panico».
Decine le segnalazioni arrivate al Comune da parte di cittadini che, consultando il sito dell’Ingv, non hanno trovato traccia delle recenti scosse.
«Ho potuto constatare personalmente», incalza Cappelli, «come l’Istituto nazionale di geofisica non riporti gli eventi sismici degli ultimi giorni. Abbiamo inoltrato la segnalazione chiedendo spiegazioni in merito».
Intanto, a San Demetrio si respira un clima di tensione e allerta: c’è chi è tornato a dormire in tenda, come nei mesi successivi al tragico 6 aprile. E chi, svegliato nel cuore della notte dai continui boati, sceglie di dormire in auto. Proteste anche per la decisione della Protezione civile di smantellare il campo base allestito di fronte alle scuole. «Sono rimaste solo quattro tende», dice Cappelli, «è stata chiusa anche la mensa».
Ma la popolazione chiede garanzie: il potenziamento dei sensori per il rilevamento sismico posizionati nella zona e il blocco delle procedure di smantellamento del campo «almeno fino a quando non si concluderà questa fase di emergenza».
La scorsa settimana le scuole sono state evacuate per due volte.
I controlli, intanto, continuano. Il lago Sinizzo è stato oggetto anche di un monitoraggio aereo.