Fronda nel Pdl, Piccone appoggia Tancredi e Pastore

Il senatore: condivido il documento Oltre il Pdl. Gatti: d'accordo su un nuovo partito

PESCARA. «Il documento l'ho letto e in linea di principio sarei pronto a firmarlo anche io. Non ci sto, invece, se dovesse presupporre l'identificazione di un gruppo politico. Ma non credo che voglia significare questo. Oggi ne ho parlato con l'amico Paolo Tancredi e lui mi ha dato ampie garanzie. La pensa come me». Il coordinatore regionale e senatore del Pdl Filippo Piccone dice di non essere rimasto scandalizzato dai contenuti del manifesto "Oltre il Pdl" proposto da Giuseppe Pisanu e Lamberto Dini e condiviso da 27 parlamentari pdl, fra i quali i senatori abruzzesi Andrea Pastore e il teramano (segretario del Pdl teramano) Tancredi.

«Ero al corrente della preparazione di questo manifesto, ma non l'ho seguita», afferma Piccone rivelando che in genere i documenti non lo appassionano. «In questo caso ci vedo uno spirito abbastanza tranquillo, non una fronda», aggiunge, «dice in sostanza di allargare l'area dei moderati e indica come mettere insieme tutti i moderati: ed in pratica è quello che sta cercando di fare il nostro segretario Angelino Alfano».

Il coordinatore regionale del Pdl allarga i possibili scenari: «Occorrerà prendere coscienza del fatto che non avrà più senso parlare di classismo, centrodestra e centrosinistra, ma di progressisti e conservatori che condividono i valori del mercato, della competizione e della crescita economica, ma che rimangono divisi da valori etici». E in Abruzzo? Quali possono essere i risvolti? «Può succedere che dopo le amministrative si parlerà di una casa dei moderati, in questo senso credo che si allargherà l'attuale coalizione anche a una parte moderata del Pd, la parte di provenienza cattolica degli ex Margherita». Chi ad esempio? «Mah, come ex Margherita mi viene in mente Camillo D'Alessandro».

Nel Teramano l'iniziativa politica a cui ha aderito Tancredi viene valutata come una spinta verso il rinnovamento, non una fronda. Gli assessori regionali e il sindaco Maurizio Brucchi non hanno ricevuto alcuna anticipazione sul documento sottoscritto dal parlamentare. «Non ho letto il testo», spiega Paolo Gatti, «ma se gli obiettivi sono la ricostruzione del sistema politico e al suo interno la creazione di un contenitore ampio per moderati e riformisti, non posso che essere d'accordo». L'iniziativa di Pisanu, nell'interpretazione di Gatti, realizzerebbe quello che «il Pdl doveva essere e non è stato».

«La svolta è necessaria, il popolo ha voglia di qualcosa di nuovo, di buono e soprattutto di credibile», fa notare l'assessore, «che ricostituisca un sistema di vera rappresentanza».

A sottolineare la prospettiva della formazione di una forza politica in linea con gli orientamenti del Partito popolare europeo è Mauro Di Dalmazio: «Questo è lo spirito con cui abbiamo aderito al Pdl con una lista civica, bisogna andare oltre la genesi del partito per concentrarsi su un'indentità nuova, altrimenti la sfida è persa».

Di Dalmazio evidenzia come lo stesso Alfano abbia definito l'iniziativa di Pisanu parallela a quella dei vertici del Pdl: «Non si tratta di una fronda, il progetto del partito va nello stesso senso: bisogna ricostruire un'identità di prospettiva per i moderati».

Nel documento c'è un solo aspetto che non entusiasma Giandonato Morra: il rafforzamento del governo tecnico. «Avrei preferito una grande coalizione alla tedesca ma mi rendo conto che l'esecutivo ha anche il nostro sosstegno», afferma, «per il resto devo approfondire i contenuti del testo».

Per Morra, comunque, l'iniziativa di Pisanu ha ancora "contorni indefiniti" per cui auspica un confronto con Tancredi e con il partito. «Anche in questa situazione però», fa notare, «Teramo ha un ruolo di protagonista sulla scena politica nazionale».

Anche Brucchi è in attesa di un approfondimento. «Se si tratta di un'iniziativa in linea con il partito», osserva, «allora è positiva». Secondo il sindaco una cosa è certa: «Tra la gente si percepisce la necessità di rinnovamento».
(ha collaborato Gennaro Della Monica)

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