Gas cancerogeni nei ferri chirurgiciA Popoli la fabbrica degli orrori

Lo stabilimento della Bioster in provincia di Pescara è al centro dell'operazione dei Nas che ha portato all'arresto di 13 persone. Nell'impianto abruzzese veniva omessa la fase finale della sterilizzazione di bisturi e altri strumenti chirurgici che poi finivano nelle sale operatorie di quattro ospedali romani. Stesse omissioni anche nella sterilizzazione di partite di pinoli e funghi secchi

PESCARA. Uscivano dallo stabilimento Bioster di Popoli con tutte le certificazioni. Ma quei ferri chirurgici non erano affatto sterili: contenevano gas potenzialmente cancerogeni. Finivano negli ospedali di Roma e mettevano a rischio la salute di migliaia di persone. Oggi 13 persone sono state arrestate dai Nas di Pescara a Popoli (Pe), Frosinone, Bergamo e Brescia. L'accusa è pesante: associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla frode nelle forniture pubbliche, alla falsità materiale e ideologica.

Le 13 misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, su richiesta del pm Valentina D'Agostino. Gli indagati, tutti agli arresti domiciliari, sono accusati anche di adulterazione di alimenti. Sino al 2007, sempre nello stabilimento di popoli, sterilizzavano con gas tossici partite di alimenti vegetali e stuzzicadenti.

Le indagini dei carabinieri avrebbero dimostrato che dirigenti, tecnici e dipendenti della ditta lombarda "Bioster spa" omettevano di attuare il procedimento finale di sterilizzazione dei ferri chirurgici. Così nei bisturi restavano tracce di ossido di etilene, un gas tossico molto pericoloso per la salute. La stessa sostanza cancerogena sarebbe stata poi utilizzata fino al 2007 per "sterilizzare" stuzzicadenti e partite di funghi secchi e Pinoli.

A capo dell'organizzazione vi erano due bergamaschi, Sara e Gianluca Bonomi, di 43 e 41 anni, figli dell'amministratore unico e legale rappresentate della Bioster, non coinvolto nella vicenda. Erano loro, secondo i Nas a impartire ai dipendenti i vari compiti, tra cui quello di falsificare i documenti in modo da mascherare le inadempienze.

Il 99% delle attività illegali avvenivano nello stabilimento Bioster di Popoli. Ad eseguire gli ordini erano quattro dipendenti della ditta lombarda: Domenico Bucci, Francesco Anastasi, Antonio e Ketti Luccitti. Quest'ultima aveva un ruolo chiave. È la tecnica del laboratorio analisi dell'azienda che avrebbe falsificato le certificazioni.

Le indagini sono partite due anni fa, in seguito al sequestro di un impianto di sterilizzazione presso lo stabilimento di Popoli, privo della necessaria autorizzazione. In quella occasione i Nas, coordinati dal comandante Marcello Sciarappa, hanno acquisito segnalazioni da parte di dipendenti sulla irregolarità delle procedure messe in atto nella sterilizzazione di ferri e prodotti. Gli inquirenti sospettano che quelle stesse condotte siano state attuate anche in altri due stabilimenti della Bioster quello di Montevarchi e quello di Reggiolo.