Gaspari: Chiodi fermi i politici pagnottisti che vivono di incarichi

L’ex ministro: Berlusconi e il G8 colpo eccezionale ma trovi i soldi per le seconde case distrutte dal sisma.

PESCARA. «Pensavo di morire durante la guerra ma la scampai. Poi ero certo che sarei scomparso a 60 anni e comunque di non superare i 70. Invece eccomi a 88 anni ancora tra voi. Evidentementente il padreterno mi vuol far rimanere più del necessario». Scherza Remo Gaspari che oggi compie 88 anni, «Il segreto? Faccio cyclette e lavoro tanto».
L’intramontabile esponente Dc, che da giovane avvocato penalista iscritto all’azione cattolica abruzzese e al Partito popolare scalò il potere da Gissi a Roma: sindaco per una vita, nove volte parlamentare, sedici ministro, «cavallo di razza» della Dc quando il potere era tutto in mani Scudocrociate. «Festeggio oggi i miei 88 anni con una decina di amici in un ristorante a Roma, una cosa semplice».

Onorevole Gaspari in Abruzzo ci sono i grandi della terra, un G8 che si tiene nel cuore della città colpita dal terremoto. Quali sono i suoi pensieri?
«L’iniziativa che Berlusconi ha assunto nel collocare all’Aquila il G8 è di eccezionale importanza anche per l’Abruzzo. L’Aquila avrà un futuro migliore del passato, peccato che tutto questo è costato ciò che è impagabile, ossia decine di vite umane».

Ci sono polemiche sui fondi da destinare alla ricostruzione, lei ha seguito la vicenda?
«Sono preocupato anch’io e spiego perchè: L’Aquila ha subito una fortissima emigrazione, la seconde case erano di quei cittadini partiti dall’Abruzzo per andare a lavorare nel mondo. Queste seconde case in realtà erano le prime e senza di queste nessuno tornerà in paesi che sono spopolati. Mi sembra impossibile che Berlusconi possa negare all’Abruzzo quello che è stato dato a tutti».

Questione di fondi o di volontà politica?
«Nelle calamità naturali ho spesso rappresentato lo Stato: in Belice, nell’alluvione di Firenze, in Valtellina; e lo Stato ha sempre ricostruito tutto. Penso che Berlusconi ha fatto miracoli nella fase dell’emergenza ma ha grandi difficoltà per trovare tutti i fondi necessari».

Cosa pensa della Regione e del presidente Gianni Chiodi?
«Ho sostenuto la sua candidatura perchè ha operato molto bene come sindaco di Teramo, ma il problema di amministrare una Regione è ben diverso di un Comune perchè alla Regione Chiodi è assediato da torme fameliche di chi vive di politica».

Cosa suggerisce a Chiodi?
«Di bloccare le nomine e affidare a una commissione la valutazione degli enti da cancellare. Commissione fatta da ex prefetti, ex magistrati della Corte di conti, economisti come il professor Giuseppe Mauro dell’università D’Annunzio»

Chiodi ha mostrato questa intenzione.
«Si parla di tagli ma in realtà si pensa a fare le nomine e affidare quelle “presidenze pagnottistiche” a persone che poi non devono fare nulla».

Il centrodestra vince le elezioni, sbaraglia il centrosinistra, come giudica questi successi?
«Guardiamo anche la crescita dell’astensionismo e i bassi consensi ricevuti. I cittadini non sono soddisfatti. Le statistiche dicono che dal 1993 l’Abruzzo non produce più reddito, e sul fronte del lavoro arretriamo. I posti veri non ci sono mentre quelli finti gonfiano le statistiche. La Provincia di Chieti ha 431 persone assunte in modo precario, rimango sbalordito, e queste cose accadono ovunque».

Onorevole Gaspari lei si prende una rivincita. La Dc ha subito per decenni l’accusa di partito dei “forchettoni” e lei di aver “sistemato” tante persone.
«Alla Dc si rimproverava di tutto, quanto a me attribuivano i miei grandi successi elettorali perchè sistemavo le persone, ma è una menzogna. Nel mio Comune a Gissi ci sono 3.300 residenti ed avevo una pianta organica che prevedeva 33 persone, ma io come sindaco andai avanti solo con 19 dipendenti. Ora nel pubblico impiego si assume senza controlli. A pagare poi sono le imprese private e altri cittadini. Ricordo che l’Abruzzo per prelievo fiscale è primo in Italia».

Tra pochi giorni, il 14 luglio sarà trascorso un anno dagli arresti di sanitopoli quando venne decapitata la giunta regionale del presidente Ottaviano Del Turco. Lei che è avvocato che cosa pensa?
«La mia impressione e che le cose non navighino verso l’innocenza, ma da penalista dico che la richiesta di proroga delle indagini non dovrebbero esserci perchè se un magistrato si impegna a fondo i tempi stabiliti bastano e avanzano e può fare indagini approfondite, ma se si dedicano solo due ore al giorno al lavoro è difficile. A Roma nei campi da tennis del lungotevere ci vedo sempre i magistrati che giocano tranquilli. Chi ha un incarico così importante e decisivo stia al chiodo e produca. I magistrati in Italia prendono i trattamenti economici migliori al mondo, anche il doppio di quelli francesi ma producono molto ma molto meno. La magistratura italiana lavora nell’ottica di decine di anni. Posso dirle che un anziano signore di Atessa di 80 anni è da ben 16 anni che attendende una decisione del magistrato sulla sua pensione, questo signore mi ha scritto una lettera dove dice “sono arrivato a 80 anni e non vedrò mai cosa sarà deciso e se godrò del frutto del mio lavoro”».

Dopo la festa di oggi cosa farà?
«Tornerò a Gissi e rimarrò in Abruzzo due mesi. Posso aggiungere una cosa?»

Certo
«Ho sempre avuto stima di voi del Centro perchè dalle colonne del giornali ho ricevuto tante indicazione su come operare e servire la mia patria e la mia regione. Sono io che ringrazio».