LA RICOSTRUZIONE
I numeri ufficiali del terremoto: in Abruzzo 4.448 edifici da ricostruire
Realizzato il censimento degli immobili resi inagibili dal sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016. Presentate 3.231 istanze per un costo stimato di 1,38 miliardi di euro
A fronte della necessità di avere un quadro realistico della spesa necessaria e di programmare le attività della ricostruzione, nel 2021 è stato realizzato il censimento puntuale degli immobili resi inagibili dal sisma del 2016 per i quali non era stata ancora presentata la richiesta di contributo. Le istanze presentate in Abruzzo sono state 3.231 ed hanno riguardato 4.448 edifici, per un costo stimato di 1,38 miliardi di euro; nel Lazio 2.713, per 5.365 edifici e 1,5 miliardi; nelle Marche 18.848, per 25.222 edifici e 8,6 miliardi; in Umbria 3.394 per 4.152 edifici e 1,3 miliardi di contributi stimati.
Ai proprietari - come viene ricordato nel report annuale 2021 redatto dalla Struttura che fa capo al commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini - è stato chiesto di esprimere formalmente una manifestazione di volontà a richiedere il contributo sisma, a pena di decadenza del contributo stesso. Alla scadenza del termine del 15 dicembre 2021, sono risultate pervenute e protocollate 28.186 "prenotazioni" della richiesta di contributo per la riparazione o la ricostruzione di 39.187 edifici, per un totale di 74.233mila unità immobiliari di tipo residenziale o produttivo. La spesa potenziale complessiva, calcolata sulla base del livello di danno, dei costi convenzionali al metro quadro e delle eventuali maggiorazioni del contributo spettanti in relazione alle caratteristiche dell'intervento, è pari a 12,9 miliardi di euro.
Tutti gli edifici per i quali sono stati prenotati i contributi hanno danni gravi, e nella maggior parte dei casi gravissimi. Il comune del cratere dove si registra il maggior numero di manifestazioni di volontà è Amatrice, con la prenotazione di contributi per 3.047 edifici e 803 milioni di euro, seguita da Arquata del Tronto, con 1.862 edifici e un costo di 522 milioni, Norcia, con 1.602 edifici e 564 milioni di contributi prenotati, poi Camerino, Tolentino, Accumoli, San Ginesio, Castelsantangelo sul Nera, Pieve Torina, Ascoli Piceno, Acquasanta Terme, Visso. Delle oltre 74mila unità immobiliari per le quali è attesa la domanda di contributo, quelle possedute dai residenti che beneficiano del contributo di autonoma sistemazione sono circa 6mila, mentre sono 1.931 le unità possedute da chi attualmente risiede in una delle abitazioni provvisorie realizzate dopo il sisma (Sae), e 821 le unità immobiliari produttive che fanno capo a cittadini che beneficiano della delocalizzazione temporanea delle attività.