SALUTE
Il 39 per cento degli abruzzesi ha almeno una patologia cronica
Il punto a Exposanità, manifestazione dedicata al servizio della sanità e dell'assistenza che si è aperta a Bologna, su base dati Istat
PESCARA. Prevenire si sa è meglio che curare, anche se ultimamente gli italiani sembrano averlo dimenticato. Come ha ricordato recentemente il Rapporto Osservasalute, riprendendo dati Agenas, la spesa per la prevenzione ammonta a circa 4,9 miliardi di euro e rappresenta il 4,2% della spesa sanitaria pubblica, un dato lontano dall'obiettivo del 5% previsto dal Piano sanitario nazionale.
Dati che rispecchiano la situazione dell'Abruzzo, come emerge anche dalla fotografia di Exposanità - manifestazione dedicata al servizio della sanità e dell'assistenza che si è aperta a Bologna – su base dati Istat. Nel 2015, in Abruzzo il 39,9% della popolazione afferma di essere afflitta da almeno una patologia cronica, mentre il 22,8% dichiara di avere almeno due patologie, con forti ripercussioni a livello economico e sociale.
Cronicità e non solo: sono molte le patologie che con un accurato screening si possono prevenire, riducendo i costi per il servizio sanitario.
Sempre secondo l'Istat, nel 2013, in Abruzzo sono state le malattie del sistema circolatorio ad avere la maggior incidenza mortale, causando il 41,6% dei decessi in regione (pari a 5.936 episodi), seguite dai tumori (3.481 decessi pari al 24,4% sul totale).
A livello territoriale, nella provincia di Chieti le malattie del sistema circolatorio, con 1.870 decessi, hanno l'incidenza maggiore (42,5% rispetto al totale) seguite dai tumori con 1.041 decessi (23,7%). Seguono L'Aquila (1.483 decessi, 42,5%; tumori 825 decessi, 23,7%), Teramo (1.316 decessi, 41,3%; tumori 829 decessi, 26%) e Pescara (1.267 decessi, 39,6%; tumori 786 decessi, 24,5%).