Il Coni: la Regione non tagli i Fas destinati allo sport
Morelli: gli eventi sportivi hanno un valore economico oltre che sociale per l’intero Abruzzo
PESCARA. «Lo sport, in Abruzzo, ha un valore sia sociale, che economico: ha fatto e continuerà a fare tanto per la società abruzzese, mentre gli eventi sportivi movimentano persone per un giro di affari importantissimo. Per questo, chiediamo a gran voce che, in una eventuale rimodulazione dei fondi Fas, non vengano ridotte le risorse destinate allo sport». E' questo l'appello lanciato dal presidente regionale del Coni, Ermano Morelli.
Dei circa 600 milioni di euro dei Fondi per le aree sottoutilizzate, allo sport sono dedicati sette milioni e 569 mila euro, destinati all'impiantistica, agli eventi e alla promozione delle attività. Non chiede risorse ulteriori, il Coni Abruzzo, ma semplicemente che non vengano ridotte quelle previste, perché «quando c'è da fare dei tagli i primi ad essere colpiti sono lo sport e la cultura».
E per far comprendere a tutti l'importanza dello sport in Abruzzo, Morelli - supportato, nel corso di una conferenza stampa, dai presidenti provinciali, Enzo Imbastaro (Pescara), Luciano Perazza (L'Aquila), Gianfranco Milozzi (Chieti) e Italo Canaletti (Teramo) - presenta uno studio condotto in collaborazione con l'Osservatorio sportivo regionale abruzzese (Orsa), sulle attività svolte nel 2011.
L'indagine, dal titolo "Sport Economy: un valorereale per l'Abruzzo", sarà consegnata oggi al governatore Gianni Chiodi e al presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, a cui si chiede di organizzare un incontro con i diversi capigruppo, «per fare in modo», sottolinea Morelli, «che si cominci dai Fas e, superata la crisi, si metta a regime un sistema economico che possa garantire ai nostri figli il miglior servizio possibile».
«Il valore dello sport in Abruzzo», spiega, dati alla mano, il presidente del Coni Abruzzo, «è pari all'1,2 per cento del Pil regionale. C'è da lavorare, però, per agganciare la media nazionale, pari al 3 per cento. Oltre quattromila le società sportive presenti nella regione», prosegue Morelli, «e circa dodicimila gli eventi organizzati ogni anno, per un totale di spettatori che si aggira attorno al milione e 180 milioni di euro spesi per accedere alle iniziative».
Il presidente, inoltre, sottolinea come le fonti finanziarie provengano principalmente dalle quote associative e dall'autotassazione (39%) e dai contributi di enti locali (18%).
Sul rapporto tra risorse e quote associative Morelli è chiaro: «Non è possibile far gravare tutto sulle famiglie dei ragazzi attivi nello sport».
In un settore che vive anche grazie agli sponsor, a finanziare attività ed eventi sono soprattutto aziende (95% dei casi) ed enti locali (5%). «Il bilancio societario», evidenzia il presidente del Coni, «è un combinato di potenzialità e criticità: grandi soddisfazioni arrivano dalle risorse umane e dalle tante attività svolte, mentre le criticità riguardano soprattutto la questione risorse finanziarie».
Dei circa 600 milioni di euro dei Fondi per le aree sottoutilizzate, allo sport sono dedicati sette milioni e 569 mila euro, destinati all'impiantistica, agli eventi e alla promozione delle attività. Non chiede risorse ulteriori, il Coni Abruzzo, ma semplicemente che non vengano ridotte quelle previste, perché «quando c'è da fare dei tagli i primi ad essere colpiti sono lo sport e la cultura».
E per far comprendere a tutti l'importanza dello sport in Abruzzo, Morelli - supportato, nel corso di una conferenza stampa, dai presidenti provinciali, Enzo Imbastaro (Pescara), Luciano Perazza (L'Aquila), Gianfranco Milozzi (Chieti) e Italo Canaletti (Teramo) - presenta uno studio condotto in collaborazione con l'Osservatorio sportivo regionale abruzzese (Orsa), sulle attività svolte nel 2011.
L'indagine, dal titolo "Sport Economy: un valorereale per l'Abruzzo", sarà consegnata oggi al governatore Gianni Chiodi e al presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, a cui si chiede di organizzare un incontro con i diversi capigruppo, «per fare in modo», sottolinea Morelli, «che si cominci dai Fas e, superata la crisi, si metta a regime un sistema economico che possa garantire ai nostri figli il miglior servizio possibile».
«Il valore dello sport in Abruzzo», spiega, dati alla mano, il presidente del Coni Abruzzo, «è pari all'1,2 per cento del Pil regionale. C'è da lavorare, però, per agganciare la media nazionale, pari al 3 per cento. Oltre quattromila le società sportive presenti nella regione», prosegue Morelli, «e circa dodicimila gli eventi organizzati ogni anno, per un totale di spettatori che si aggira attorno al milione e 180 milioni di euro spesi per accedere alle iniziative».
Il presidente, inoltre, sottolinea come le fonti finanziarie provengano principalmente dalle quote associative e dall'autotassazione (39%) e dai contributi di enti locali (18%).
Sul rapporto tra risorse e quote associative Morelli è chiaro: «Non è possibile far gravare tutto sulle famiglie dei ragazzi attivi nello sport».
In un settore che vive anche grazie agli sponsor, a finanziare attività ed eventi sono soprattutto aziende (95% dei casi) ed enti locali (5%). «Il bilancio societario», evidenzia il presidente del Coni, «è un combinato di potenzialità e criticità: grandi soddisfazioni arrivano dalle risorse umane e dalle tante attività svolte, mentre le criticità riguardano soprattutto la questione risorse finanziarie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA