L'INVETTIVA
Il prete anti-Salvini: «È come Hitler, bisogna ribellarsi»
Il “sacerdote rosso” di Avezzano attacca il ministro leghista: «Camuffa il suo razzismo col rosario, deve scomparire»
AVEZZANO. Si autodefinisce «prete credente e non credulone» e per vent’anni i suoi bersagli preferiti sono stati Silvio Berlusconi e i malcostumi del Paese, compresi quelli della Chiesa. Dal primo giugno, giorno del giuramento del governo gialloverde, don Aldo Antonelli, “sacerdote rosso” di Avezzano, ha spostato le sue attenzioni. Prima sulla propria pagina Facebook, quindi con un atto di pubblica denuncia sottoscritto insieme al presbiterio Giorgio De Capitani, l’altro giorno con un’intervista al programma di Radio24, “La zanzara”. Le appassionate invettive sono tutte per Matteo Salvini, ministro e leader della Lega. «Per me Salvini è un fascista e un razzista», afferma don Aldo, «non ci piove. Dice più o meno le stesse cose di Hitler. Che fino a quando era vivo riempiva le piazze ed è diventato un mostro, e spero lo diventi anche lui. Non gli batto le mani. Hitler odiava gli ebrei, Salvini odia i musulmani. Hitler odiava gli omosessuali, come Salvini. Hitler pensava che i rom fossero il problema della Germania, mentre oggi il ministro degli Interni pensa che i rom siano il problema dell'Italia…».
E, ancora: «Anche Mussolini è andato al potere con la democrazia. Hitler metteva la gente nei vagoni piombati? Lui era la forma hard, Salvini quella light... lui chiude i porti. Salvini è squadrista, sbrodolatore di volgarità, lupo travestito da agnello, cristiano camuffato. Bisogna ribellarsi perché Salvini camuffa il suo razzismo con il rosario, col populismo, ma ha un odio di rapina, è un mostro. Non auguro la morte a nessuno, ma deve scomparire dalla vita pubblica e politica. Mi auguro che scompaia come politico. E poi Cristo non è solo quello dei santini, ma quello della frusta. Quello che dice Frusta i sepolcri imbiancati e le vipere che coartano il popolo».
Intervento registrato dalla Zanzara, con inevitabili polemiche. Don Aldo, che è anche coordinatore dell’associazione antimafia Libera in provincia dell’Aquila, è stato aspramente criticato. «I preti dovrebbero solo pregare e tacere»: il commento più tenero. «Molti mi maltrattano per quello che ho detto», riprende don Aldo, «la preghiera a bocca chiusa non ha nulla a che fare col Vangelo. Ricordatevi che Salvini è partito con la Lega Nord contro il Sud, poi è passato allo slogan gli italiani prima di tutto. Adesso, in nome dell’antipolitica, sta facendo la sua carriera politica, aizzando e istigando le parti più basse della società. Alle ultime votazioni è andato alle urne meno del 50% della popolazione e solo una parte ha votato Salvini. Questa è democrazia? Un politico con la P maiuscola dovrebbe lavorare affinché la popolazione venga sollecitata e promossa verso un rapporto dialettico, come faccio io come parroco con i parrocchiani: ho criticato e sono stato criticato, ho sollecitato e sono stato sollecitato. La democrazia non è un rapporto matematico, ma una cultura che va incentivata giorno per giorno. Mi ritrovo con Salvini che ogni giorno cerca di fare scelte che accarezzano le tendenze più retrive della popolazione. Il documento di protesta ha raccolto in tutta Italia 40 firme solo di preti e suore. Non sono l’unico a disagio di fronte a questa politica. E non rimpiango Berlusconi che si portava ragazze a letto, ma erano questioni private. Salvini sta buggerando un Paese. È più grave».
Chiusura per i 5 Stelle: «Ho tanti amici che li votano, mi sono trattenuto dal criticare, ma non si può fare partito su vuoto e malumore. L’onestà non è l’oggetto della politica ma è un modo importante di stare in politica. Qua bisogna vedere come rapportarsi con l’economia, col mercato che ci ha reso merce. È un partito pneumatico, nel senso che è il vuoto che lo gonfia».
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