La protesta a Pescara (foto Giampiero Lattanzio)

SCUOLA

Il ritorno degli studenti in piazza: "In Abruzzo legge ferma da 48 anni" / VIDEO E FOTOGALLERY

“Margini al Centro, per l’Abruzzo ora decidiamo noi” è il titolo della piattaforma che ha portato la protesta a Pescara, L'Aquila, Chieti, Teramo e Lanciano: rivendicato il diritto allo studio, sollecitate soluzione per i trasporti, l'edilizia e il benessere psicologico

ABRUZZO. L’Unione degli Studenti Abruzzo, nonostante il maltempo, è scesa in piazza a Pescara, Chieti, L’Aquila, Teramo e Lanciano. Chiesto un incontro con l’assessore all’Istruzione e la Regione. Il documento al centro della protesta regionale studentesca nasce da discussioni e riflessioni che ogni collettivo dell’Unione degli studenti Abruzzo ha prodotto sul proprio territorio, da Libera Associazione Studentesca, Uds Chieti, Uds L’Aquila fino al Collettivo Studentesco Lanciano.

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La protesta in piazza a Pescara e Teramo: "Senza scuola non c'è futuro"
Le rivendicazioni in Abruzzo, chiesto un incontro con l'assessore regionale (video di Giampiero Lattanzio e Luciano Adriani)

«Con questa piattaforma vogliamo dire una cosa ben precisa: cioè che gli studenti, dai margini di ogni scelta politica, devono tornare al centro del dibattito, per prendere parola sul futuro delle proprie scuole e del proprio territorio», afferma Antonia Melaragni, coordinatrice dell’Unione degli Studenti Abruzzo.

lPresenti anche Giovani Democratici abruzzesi. Le studentesse e gli studenti chiedono una nuova legge regionale per il diritto allo studio e lo stop all’aziendalizzazione dei percorsi educativi e formativi.

«All'interno della piattaforma vengono analizzate tutte le criticità del sistema scolastico, nazionale e regionale, si parte dalla Legge regionale sul diritto allo studio, ferma al 1974; i trasporti pubblici per rivendicare un reale diritto alla mobilità; l’edilizia, non solo dal punto di vista strutturale; per poi toccare il benessere psicologico, tema escluso da ogni agenda politica e inesistente nei luoghi del sapere».