CORONAVIRUS
In 11 giorni 170 ricoveri in più, l'Abruzzo rischia la zona arancione
Dal 1° gennaio 41mila casi. La regione potrebbe cambiare fascia già da lunedì: decisive le prossime ore
PESCARA. Da due giorni in zona gialla, l’Abruzzo è già a un passo dall’arancione. Questo grazie a un’impennata mai vista prima dei casi, dovuta alla spinta della contagiosissima variante Omicron che dall’inizio dell’anno ha aiutato il virus a infettare 41.217 abruzzesi: in undici giorni si è registrato quasi un terzo di tutti i positivi della pandemia. I record sono di Pescara con 3.658 positivi recenti e Quadri con quasi l’11% di residenti contagiati dall’inizio del 2022. I giovani sono invece i più colpiti. Su così grandi numeri, è fisiologica anche un’impennata dei ricoveri: ben 170 in più dal primo gennaio, con le ospedalizzazioni che sono quasi raddoppiate. Anche perché, insieme alla Omicron, resiste ancora l’aggressiva variante Delta, non ancora scomparsa del tutto.
L’enorme numero di contagi degli ultimi giorni ha portato l’incidenza settimanale dei casi ogni centomila abitanti a schizzare a quota 2.251. Dato fuori scala, se si pensa che la soglia limite per entrare in zona arancione è fissata a 150. L’Abruzzo è ancora in zona gialla grazie agli altri due indicatori – quelli sulla pressione ospedaliera – che però vedono assottigliarsi il margine di sicurezza. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è infatti passato ieri dal 24 al 25%: la soglia da zona arancione è fissata al 30%, all’Abruzzo mancano solo 59 ricoveri nei reparti Covid per raggiungerla. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è invece passato ieri dal 15 al 17%: il limite è il 20% e all’Abruzzo mancano 4 pazienti per raggiungerlo. Il margine di sicurezza è quindi sottilissimo: se il trend degli ultimi giorni sarà confermato nei prossimi, l’Abruzzo supererà tutte e tre le soglie già venerdì, in tempo per l’ufficialità della zona arancione da lunedì.
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