In Abruzzo piovono polemiche sulla Fonderia di D’Alfonso
Il caso delle hostess che riparavano sei uomini sul palco. Tra cui il ministro De Vincenti Indignata Gemma Andreini (Pari opportunità regionale): «Forse le palme erano finite»
Secondo lo slogan istituzionale doveva essere “Il laboratorio di idee nuove e visioni per il futuro della Regione Abruzzo in Europa”. Peccato per quelle cinque ragazze in piedi, con gli ombrelli aperti, a riparare prima dalla pioggia e poi dal sole sei uomini comodamente seduti a discutere. Per molti, una caduta di stile che ha fatto precipitare Fonderia Abruzzo, la due giorni promossa dalla Regione a Sulmona, nel mare delle polemiche.
Uno scivolone, secondo molti critici, che richiama ad altre latitudini, altri secoli, altre culture. Dove il concetto di parità uomo-donna è ancora un oggetto non identificato. «Forse», commenta ironicamente al Centro Gemma Andreini, presidente della commissione regionale delle pari opportunità, «non hanno fatto in tempo a trovare le palme». All’evento di sabato, oltre al governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso, c’era anche il ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti. I temi sul tappeto erano tanti, e tutti impegnativi, ma sovrastati alla fine dalla polemica che si è scatenata senza quartiere sui social, compresa la pagina Facebook de il Centro, e i siti abruzzesi.
Ma anche all’interno del Pd sono volati un po’ di stracci. «Nella mia militanza», ha scritto Alexandra Coppola, ex segretaria regionale dei dem, sul suo profilo Facebook, «ho fatto di tutto, attaccato manifesti, preparato sale che avrebbero ospitato ospiti importanti, ma mai nessuno mi ha chiesto di riparare dal sole compagni di partito. Queste immagini sono raccapriccianti».
Immediata la reazione di Fabrizio Santamaita, portavoce di D’Alfonso. «La cosa è andata così: quando la pioggia si è fatta battente, è stato richiesto l'intervento urgente di 4 volontari per tenere gli ombrelli. Si sono offerte 4 ragazze. Si doveva dire loro di no perché erano donne»? Anche la parlamentare del Pd, Maria Amato, è intervenuta con un post: «Con tutto il rispetto per i contenuti, per l’organizzazione, per i 1.000 pass di cui ha parlato Andrea Catena (dello staff del governatore,la Amato fa sapere di non riuscire più ad accedere ai suoi commenti Facebook, ndr), per i partecipanti, per i relatori, ecco con tutto il rispetto, questa foto non si può guardare. Manco le geishe. La Fonderia», scrive l’onorevole dem, «può essere stato il momento di più alto confronto politico-istituzionale della Regione Abruzzo, ma questa fotografia è irritante e offensiva non solo per le donne, ma per il pensiero di parità di genere e di pari opportunità, costruito e condiviso con anni di impegno e battaglie». Ma anche dall’opposizione piovono rimbrotti. «A nulla valgono le repliche, per bocca del portavoce di Luciano D’Alfonso, Santamaita, che ha cercato di sminuire la portata dell’accadimento dapprima con toni ironici e, di seguito, entrando nel merito, con la negazione di aver violato il principio dell’eguaglianza uomo-donna sotto ogni profilo», accusa la responsabile regionale donne di Noi con Salvini, Annarita Guarracino. Ma è Gemma Andreini a rincarare la dose: «E’ inimmaginabile che delle donne oggi vengano messe a riparare le teste dei politici», spiega. E aggiunge: «I politici hanno paura dell’ombra che possono fare le donne. Quello che mi indigna è che nessuno di quelli presenti si sia indignato». Ironica Sara Marcozzi, del Movimento 5 Stelle: «Moto Gp? No, Fonderia Pd. La Leopoldina del presidente D’Alfonso e le Paddok Girls con gli ombrelli. I boys erano occupati a fare cose da uomini», scrive sul suo profilo Fb.
Tocca allora di nuovo a Santamaita, il portavoce di D’Alfonso, intervenire con una nota per cercare di spegnere l’incendio. Bollando il “caso” come una «boutade estiva, una non-notizia», e ironizzando su una doppia emergenza: una al mattino per la pioggia, l’altra al pomeriggio, causata dal sole cocente. «Non appena si è verificata l’emergenza», sostiene, «alcuni volontari dotati di ombrello si sono attivati autonomamente. Giampiero Leombroni ha provato a coprire il ministro con i fogli di un giornale locale, ma non sono stati resistenti. Nell’apprendere di queste polemiche, per la prossima edizione di Fonderia Abruzzo D’Alfonso ha ironicamente pensato ad un capitolato d’appalto nel quale sia prevista una voce riguardante i portatori di ombrelli in caso di sole e di pioggia, tutti rigorosamente di sesso maschile, magari capitanàti da Leombroni. Il presidente ha anche confidato: disponevo di un cappuccio nella giacca ma non l'ho usato per non passare per affiliato alla massoneria». Poi, in serata, anche l’intervento su Facebook, di D’Alfonso: «Spero che non indaghino sulla proprietà degli ombrelli e sull’usura intervenuta che porta con sé un vantaggio da ristorare. Domani mi autodenuncio al tribunale dei minori perché non ho controllato la presenza “ombrellante” di una minorenne». Probabilmente è sfuggita la circostanza che da qualche anno sono stati inventati gli ombrelloni. Si reggono da soli. Con le piantane.