In aumento i reati contro la natura
Rapporto ecomafie di Legambiente: in Abruzzo in un anno è cresciuto del 76% il numero dei delitti contro gli animali
PESCARA. Con oltre mille reati accertati nel 2011, ovvero quasi tre al giorno, l’Abruzzo si conferma al decimo posto della classifica nazionale dei reati ambientali. È quanto emerge dal rapporto di Legambiente «Ecomafia 2012», dedicato quest’anno a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e presentato ieri a Roma.
In particolare, sono 1.054 i reati ambientali registrati in Abruzzo nel 2011, ovvero il 6,5% in più rispetto al 2010, quando i reati erano stati 990. Le persone denunciate sono state 919 (789 nel 2010), quelle arrestate otto (10 nel 2010) e i sequestri effettuati hanno raggiunto quota 222 (192 nel 2010). Analizzando i dati dal punto di vista settoriale, l’incremento maggiore si registra in ambito faunistico, con 259 reati contro i 147 del 2010 (+76,2%). Seguono il settore del patrimonio artistico, con 29 reati (20 nel 2010; +45%), quello degli incendi dolosi, colposi e generici (119 reati; 85 nel 2010, +40%), quello del ciclo dei rifiuti (253 reati; 239 nel 2010, +5,8%) e quello del ciclo del cemento (233 reati; 225 nel 2010, +3,6%). Sono 161, inoltre, i reati registrati nei settori agroalimentare, acque, pesca e navigazione. A livello nazionale sono 33.817 (30.824 nel 2010) i reati ambientali accertati, 27.926 (25.934 nel 2010) le persone denunciate, 305 (205 nel 2010) quelle arrestate e 8.765 (8.771 nel 2010) i sequestri effettuati.
Maglia nera alla Campania con 5.327 illegalità, seguita da Calabria (3.892) e Sicilia (3.552). La regione più virtuosa, invece, è la Valle d’Aosta, con solo 58 reati ambientali.
«L’Abruzzo», rileva Legambiente regionale, «si contraddistingue in maniera evidente nei reati contro la fauna. È un dato particolarmente rilevante da leggere anche in funzione delle criticità manifestate dalla Regione nella pianificazione venatoria che, nella sola stagione 2011-2012, sconfessata dal Tribunale amministrativo regionale, ha varato ben quattro calendari. L’Abruzzo ha bisogno di stringere un vero patto per l’ambiente e la legalità, che faccia leva sull’effettiva applicazione delle leggi e che preveda forme di tutela dell’ambiente dai fenomeni di illegalità». «L’Abruzzo ha bisogno di stringere un vero patto per l’ambiente e la legalità, che faccia leva sull’effettiva applicazione delle leggi e che preveda forme di tutela dell’ambiente dai fenomeni di illegalità», conclude Luzio Nelli, della segreteria regionale dell’associazione. (g.d.t.)
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