In fiamme un furgone dei traslochi
Parcheggiato davanti alla sede della ditta: danni per 10mila euro.
L’AQUILA. Il furgone di una ditta aquilana di traslochi, la «Stellalpina», è andato in fiamme all’alba di ieri davanti alla sede di via Antica Arischia a Pettino. Ad accorgersi che il veicolo era ormai quasi distrutto dall’incendio è stato, intorno alle 5.30, un operaio della ditta «Stellalpina» che doveva iniziare un trasporto.
È stato il suo allarme, insieme all’intervento immediato dei vigili del fuoco, a evitare che il rogo si estendesse a un altro furgone della ditta parcheggiato proprio accanto a quello in fiamme. Questo secondo mezzo ha riportato danni ai fanali. Ad andare distrutto è stato un vecchio furgone modello Cityvan della Ford, parcheggiato davanti alla sede e già caricato con mobili e suppellettili di proprietà di una delle tante famiglie di sfollati che hanno trovato una sistemazione. Il danno stimato, tra veicolo e mobili carbonizzati, è di circa diecimila euro.
La prima ipotesi avanzata dagli agenti della squadra volante - coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis - e dai vigili del fuoco intervenuti subito dopo l’incendio, è che il furgone della «Stellalpina» sia andato in fiamme a causa di un corto circuito. Per verificare con certezza questa tesi, il furgone è stato posto sotto sequestro, ma il titolare della ditta di traslochi, Gianni Papa, non ha alcun dubbio sull’origine dolosa dell’incendio.
«Pur senza accusare nessuno, credo di sapere quali motivazioni si nascondono dietro questo incendio», sono le uniche parole sussurrate da Papa, che dal 1974, ovvero da 35 anni, svolge il mestiere di traslocatore all’Aquila. Inutile chiedergli se in città e in provincia possa essere stato organizzato un racket dei traslochi, o se sia in atto una guerra dei prezzi per assicurarsi il maggior numero di servizi. L’interessato non risponde, ma è certo che i suoi dubbi verranno esternati presto alla polizia.
Via Antica Arischia, dove si trova la sede dell’azienda di traslochi, è una strada abbastanza isolata. Se davvero ad agire sarebbero stati dei piromani, come sospetta il titolare della ditta e del furgone incendiato - e se quindi si trattasse di un incendio doloso -, chi ha agito ieri mattina ha rischiato di incrociare gli operai della ditta, che in questo periodo stanno lavorando quasi 24 ore al giorno, dall’alba alla notte.
«Tutte le ditte aquilane stanno lavorando», ha detto Papa. «E stanno arrivando ditte di traslochi anche da Lazio, Umbria e Marche». Il lavoro, insomma, c’è per tutti, anche a causa del sisma del 6 aprile che ha mandato sfollate migliaia di famiglie, ma forse a qualcuno ha dato fastidio il lavoro della «Stellalpina». Saranno i periti dei vigili del fuoco, tuttavia, ad approfondire la natura dell’incendio, insieme agli esperti della polizia scientifica. Prima di parlare di una eventuale «guerra» tra ditte di traslochi, la questura non vuole tralasciare alcun aspetto dell’inquietante vicenda.
È stato il suo allarme, insieme all’intervento immediato dei vigili del fuoco, a evitare che il rogo si estendesse a un altro furgone della ditta parcheggiato proprio accanto a quello in fiamme. Questo secondo mezzo ha riportato danni ai fanali. Ad andare distrutto è stato un vecchio furgone modello Cityvan della Ford, parcheggiato davanti alla sede e già caricato con mobili e suppellettili di proprietà di una delle tante famiglie di sfollati che hanno trovato una sistemazione. Il danno stimato, tra veicolo e mobili carbonizzati, è di circa diecimila euro.
La prima ipotesi avanzata dagli agenti della squadra volante - coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis - e dai vigili del fuoco intervenuti subito dopo l’incendio, è che il furgone della «Stellalpina» sia andato in fiamme a causa di un corto circuito. Per verificare con certezza questa tesi, il furgone è stato posto sotto sequestro, ma il titolare della ditta di traslochi, Gianni Papa, non ha alcun dubbio sull’origine dolosa dell’incendio.
«Pur senza accusare nessuno, credo di sapere quali motivazioni si nascondono dietro questo incendio», sono le uniche parole sussurrate da Papa, che dal 1974, ovvero da 35 anni, svolge il mestiere di traslocatore all’Aquila. Inutile chiedergli se in città e in provincia possa essere stato organizzato un racket dei traslochi, o se sia in atto una guerra dei prezzi per assicurarsi il maggior numero di servizi. L’interessato non risponde, ma è certo che i suoi dubbi verranno esternati presto alla polizia.
Via Antica Arischia, dove si trova la sede dell’azienda di traslochi, è una strada abbastanza isolata. Se davvero ad agire sarebbero stati dei piromani, come sospetta il titolare della ditta e del furgone incendiato - e se quindi si trattasse di un incendio doloso -, chi ha agito ieri mattina ha rischiato di incrociare gli operai della ditta, che in questo periodo stanno lavorando quasi 24 ore al giorno, dall’alba alla notte.
«Tutte le ditte aquilane stanno lavorando», ha detto Papa. «E stanno arrivando ditte di traslochi anche da Lazio, Umbria e Marche». Il lavoro, insomma, c’è per tutti, anche a causa del sisma del 6 aprile che ha mandato sfollate migliaia di famiglie, ma forse a qualcuno ha dato fastidio il lavoro della «Stellalpina». Saranno i periti dei vigili del fuoco, tuttavia, ad approfondire la natura dell’incendio, insieme agli esperti della polizia scientifica. Prima di parlare di una eventuale «guerra» tra ditte di traslochi, la questura non vuole tralasciare alcun aspetto dell’inquietante vicenda.