MONTESILVANO
In fuga con la pistola, l’evaso non si trova
MONTESILVANO. Gira armato Michele Lambiase: in tasca ha una pistola calibro 6,35. La stessa arma che ha ferito la ex convivente in faccia e il suo compagno perforandogli l’addome. La procura ha diffuso la sua foto: Lambiase è stato avvistato ma non si trova. Non ha lasciato l’Abruzzo: secondo i carabinieri, si aggira tra Pescara, Montesilvano, Silvi, protetto dalla sua rete di amici. Sulla strada della fuga, a duecento metri dal parcheggio dell’agguato, ha abbandonato la parrucca bionda e gli occhiali dalla montatura rossa usati per non farsi riconoscere.
CHI È Ha 46 anni, il volto scavato, i capelli radi, viene definito «pericoloso». A questo identikit corrisponde Michele Lambiase, arrestato quattro volte dal 1980 e beneficiario dell’indulto nel 2007: è lui che, dopo due giorni di arresti domiciliari a Foggia per le molestie arrecate all’ex convivente, è scappato con la sete di vendetta. È evaso per seguire le orme della sua ex e del fidanzato, scoprirli insieme e sparargli con una pistola che si è procurato sul mercato clandestino pugliese. Tre o quattro colpi esplosi a bruciapelo per uccidere.
L’EVASIONE Da Foggia, dopo i controlli del sabato, Lambiase si è messo in viaggio, destinazione Silvi, con un’auto che si è fatto prestare: gli investigatori non sono a conoscenza del modello dell’auto. Lambiase ha aspettato la sua ex, una commessa di 33 anni, sotto il palazzone del quartiere Piomba a Silvi, dove vive con la sua famiglia. Da qui, celandosi dietro alla parrucca bionda e agli occhiali rossi, l’ha pedinata fino a Montesilvano. L’ex fidanzata è arrivata, con la sua Opel Corsa, in un parcheggio di via Verrotti per incontrare il compagno, un operaio di 35 anni di Silvi. La donna è salita a bordo dell’auto del fidanzato, una Toyota Avensis, ma Lambiase ha aperto la portiera posteriore e ha fatto fuoco contro di lei e contro il suo compagno. La commessa, madre di un bambino di tre anni, è stata ferita al volto: è stata operata per rimuovere il proiettile. Il fidanzato ha subito l’asportazione del rene. Entrambi sono ricoverati all’ospedale di Pescara: le loro condizioni sono stabili.
LA SPARATORIA Dopo aver sparato tre o quattro colpi - uno ha centrato anche la carrozzeria della Avensis - Lambiase è fuggito senza uccidere la sua ex e il fidanzato che ha avuto la freddezza di girare la chiave, accendere il motore e ingranare la retromarcia per trovare la via della salvezza. I due feriti si sono diretti verso la caserma dei carabinieri per chiedere aiuto: «Ci hanno sparato, ci hanno sparato», ha detto l’operaio con l’ultimo grumo di forze prima di svenire.
LAMBIASE IN FUGA La fuga di Lambiase è cominciata dal parcheggio dell’agguato: mentre la coppia ferita si è diretta verso Pescara per raggiungere la caserma dei carabinieri, Lambiase ha imboccato via Verrotti in direzione Montesilvano e ha svoltato alla seconda traversa passando a tutta velocità tra villette e palazzi.
LA PARRUCCA BUTTATA A duecento metri dal parcheggio di via Verrotti, ha buttato via la parrucca e gli occhiali rossi utilizzati per non farsi riconoscere. A trovare gli oggetti, ieri, sono stati i carabinieri di Montesilvano, diretti dal comandante Enzo Marinelli.
LA TESTIMONIANZA «Il mio ex ci ha sparato, è stato Michele. S’era messo una parrucca bionda a caschetto e con la frangetta. Come Raffaella Carrà», così ha raccontato ai carabinieri la donna con il volto ancora ricoperto di sangue.
LA CACCIA ALL’UOMO I carabinieri sono impegnati nella caccia all’uomo: secondo gli investigatori, la fuga di Lambiase può essere coperta dalla rete di amicizie che si è procurato negli anni di residenza a Silvi. In questa direzione, sono concentrate le ricerche: le abitazioni degli amici sono state passate al setaccio per fare terra bruciata intorno a Lambiase. Ma di lui nessuna traccia. Lambiase non viene cercato soltanto in Abruzzo, gli danno la caccia anche i carabinieri di Foggia.
LE SEGNALAZIONI Dopo la divulgazione della sua foto, autorizzata dal pm Gennaro Varone, al 112 sono già arrivate le prime segnalazioni: Lambiase è stato visto. Non è andato lontano da Montesilvano, Silvi e Pescara. Va in giro armato, per questo dai carabinieri arriva l’appello: «In caso di avvistamento i cittadini sono invitati a chiamare il 112 per far intervenire i carabinieri e arrestarlo».
CHI È Ha 46 anni, il volto scavato, i capelli radi, viene definito «pericoloso». A questo identikit corrisponde Michele Lambiase, arrestato quattro volte dal 1980 e beneficiario dell’indulto nel 2007: è lui che, dopo due giorni di arresti domiciliari a Foggia per le molestie arrecate all’ex convivente, è scappato con la sete di vendetta. È evaso per seguire le orme della sua ex e del fidanzato, scoprirli insieme e sparargli con una pistola che si è procurato sul mercato clandestino pugliese. Tre o quattro colpi esplosi a bruciapelo per uccidere.
L’EVASIONE Da Foggia, dopo i controlli del sabato, Lambiase si è messo in viaggio, destinazione Silvi, con un’auto che si è fatto prestare: gli investigatori non sono a conoscenza del modello dell’auto. Lambiase ha aspettato la sua ex, una commessa di 33 anni, sotto il palazzone del quartiere Piomba a Silvi, dove vive con la sua famiglia. Da qui, celandosi dietro alla parrucca bionda e agli occhiali rossi, l’ha pedinata fino a Montesilvano. L’ex fidanzata è arrivata, con la sua Opel Corsa, in un parcheggio di via Verrotti per incontrare il compagno, un operaio di 35 anni di Silvi. La donna è salita a bordo dell’auto del fidanzato, una Toyota Avensis, ma Lambiase ha aperto la portiera posteriore e ha fatto fuoco contro di lei e contro il suo compagno. La commessa, madre di un bambino di tre anni, è stata ferita al volto: è stata operata per rimuovere il proiettile. Il fidanzato ha subito l’asportazione del rene. Entrambi sono ricoverati all’ospedale di Pescara: le loro condizioni sono stabili.
LA SPARATORIA Dopo aver sparato tre o quattro colpi - uno ha centrato anche la carrozzeria della Avensis - Lambiase è fuggito senza uccidere la sua ex e il fidanzato che ha avuto la freddezza di girare la chiave, accendere il motore e ingranare la retromarcia per trovare la via della salvezza. I due feriti si sono diretti verso la caserma dei carabinieri per chiedere aiuto: «Ci hanno sparato, ci hanno sparato», ha detto l’operaio con l’ultimo grumo di forze prima di svenire.
LAMBIASE IN FUGA La fuga di Lambiase è cominciata dal parcheggio dell’agguato: mentre la coppia ferita si è diretta verso Pescara per raggiungere la caserma dei carabinieri, Lambiase ha imboccato via Verrotti in direzione Montesilvano e ha svoltato alla seconda traversa passando a tutta velocità tra villette e palazzi.
LA PARRUCCA BUTTATA A duecento metri dal parcheggio di via Verrotti, ha buttato via la parrucca e gli occhiali rossi utilizzati per non farsi riconoscere. A trovare gli oggetti, ieri, sono stati i carabinieri di Montesilvano, diretti dal comandante Enzo Marinelli.
LA TESTIMONIANZA «Il mio ex ci ha sparato, è stato Michele. S’era messo una parrucca bionda a caschetto e con la frangetta. Come Raffaella Carrà», così ha raccontato ai carabinieri la donna con il volto ancora ricoperto di sangue.
LA CACCIA ALL’UOMO I carabinieri sono impegnati nella caccia all’uomo: secondo gli investigatori, la fuga di Lambiase può essere coperta dalla rete di amicizie che si è procurato negli anni di residenza a Silvi. In questa direzione, sono concentrate le ricerche: le abitazioni degli amici sono state passate al setaccio per fare terra bruciata intorno a Lambiase. Ma di lui nessuna traccia. Lambiase non viene cercato soltanto in Abruzzo, gli danno la caccia anche i carabinieri di Foggia.
LE SEGNALAZIONI Dopo la divulgazione della sua foto, autorizzata dal pm Gennaro Varone, al 112 sono già arrivate le prime segnalazioni: Lambiase è stato visto. Non è andato lontano da Montesilvano, Silvi e Pescara. Va in giro armato, per questo dai carabinieri arriva l’appello: «In caso di avvistamento i cittadini sono invitati a chiamare il 112 per far intervenire i carabinieri e arrestarlo».