ABRUZZO

Incentivi agli operatori agricoli delle aree montane

La Regione sblocca 8,8 milioni per contrastare lo spopolamento

Garantire la sopravvivenza delle attività agricole e zootecniche nelle zone montane, contrastarne l'abbandono e, nel contempo, preservare i servizi ecosistemici, come la regolazione della qualità dell'acqua, il controllo
dell'erosione, l'impollinazione o la produzione di materie prime rinnovabili. Sono queste le principali finalità del bando, denominato "Sostegno zone con svantaggi naturali montagna (SRB01)" pubblicato dalla Regione Abruzzo, in particolare dall'Assessorato all'Agricoltura, volto alla difesa delle aree montane fragili mediante l'erogazione di una indennità annuale per ettaro a compensazione del mancato guadagno e dei costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende agricole. La dotazione finanziaria complessiva è di 8 milioni e ottocentomila euro: l'indennità sarà corrisposta per ettaro di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) ricadente nel territorio della Regione Abruzzo. Beneficiari saranno gli agricoltori in attività, singoli o associati, le cui superfici agricole siano localizzate, in tutto o in parte, in aree montane; dovranno svolgere, inoltre, almeno una pratica colturale annuale per il mantenimento delle superfici agricole o per il conseguimento della produzione. Le domande potranno essere inviate sul portale SIAN a partire dal 1° gennaio al 14 maggio 2024.

L'incentivo previsto sarà corrisposto per far fronte ai disagi che gli agricoltori devono affrontare per lo svolgimento delle attività agricole e di allevamento, rispetto alle zone non soggette a svantaggi naturali. In particolare le indennità saranno di importo pari a 190 euro per ettaro per le aziende agricole e 150 euro per ettaro per le aziende zootecniche, con una progressiva diminuzione in base all'estensione della superficie coltivata.

"Il principale obiettivo - spiega il vice presidente della Regione Abruzzo, con delega all'Agricoltura, Emanuele Imprudente - è quello di preservare le comunità rurali e le loro preziose attività agropastorali, intervenendo in zone marginali, dove la natura impervia si fonde con attività agricole e zootecniche secolari. In montagna - continua Imprudente - l'agricoltura è molto di più di un settore produttivo: ancor più che in altri contesti, la ruralità significa tutela del territorio, valorizzazione del paesaggio, contrasto allo spopolamento delle aree fragili".

L'intervento è stato pubblicato nell'ambito del Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR), prosecuzione della programmazione fin qui attuata dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR). "Il fenomeno dell'abbandono di queste attività - continua il vice presidente - può provocare gravi conseguenze sociali ed economiche, portando alla desertificazione delle aree montane. Occorre pertanto - continua Imprudente - adottare politiche e misure efficaci, investire nelle tecnologie e nelle pratiche agricole sostenibili, affrontando sfide specifiche come terreni in pendenza, altitudini elevate e condizioni climatiche mutevoli. Creare incentivi - conclude il vice presidente - avrà inoltre la finalità di attrarre giovani agricoltori, offrire formazione e supporto tecnico, sviluppare infrastrutture adeguate per agevolare il trasporto dei prodotti agricoli dalle zone montane ai mercati".