Influenza, in Abruzzo è iniziata prima ed è lenta a passare
I dati dell'Istituto superiore della Sanità evidenziano che è stato superato il picco massimo. Ma che il virus continua a colpire soprattutto i bambini
PESCARA. L’influenza ha superato il suo picco massimo, ma in Abruzzo è più lenta a passare. Ed è anche iniziata prima che in altre regioni.
Come evidenzia l’Iss (Istituto superiore della Sanità) nel suo bollettino InfluNet, nella terza settimana del 2018 è iniziata la discesa della curva epidemica dopo aver raggiunto il picco massimo nella settimana precedente. Maggiormente colpiti sono i bambini sotto ai 5 anni e la fascia superiore che va dai 5 ai 14 anni. In queste fasce si osserva ancora un brusco aumento rispetto alla settimana precedente. Diminuisce invece il numero dei casi negli adulti e negli anziani. In tutte le regioni il livello di incidenza rimane comunque pari o superiore a dieci casi per mille assistiti, tranne in provincia di Bolzano. Nella scorsa settimana sono stati riscontrati 794mila casi. Il picco epidemico è stato raggiunto nella seconda settimana del nuovo anno, con un livello di incidenza pari a 14,5 casi per mille assistiti.
In Abruzzo il picco di massima incidenza è stato raggiunto già dall’ultima settimana del 2017, solo in Basilicata, in Puglia e nella provincia di Trento il virus è iniziato a circolare prima. La scorsa settimana sono stati riscontrati nella nostra regione 724 casi su un totale di 36.801 assistiti. E anche qui i più colpiti sono neonati e bambini fino ai 14 anni. Le regioni meno colpite sono il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, che non hanno quasi mai raggiunto valori di incidenza allertanti.
Il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Iss, Giovanni Rezza ha commentato così i nuovi dati emersi nel bollettino: «Ora che è stato raggiunto il picco - rileva - non sappiamo quanto sarà rapida la “discesa” dei casi, ma per il momento il numero di nuove diagnosi influenzali resta alto»